Dodici punti in quattro partite: è l’anno dell’Inter? I tifosi nerazzurri, dopo la vittoria di Crotone, cominciano a toccarsi tutto l’immaginabile, ma questa è una squadra che può andare davvero lontano.
TOP INTER
JOAO MARIO: pur non brillando particolarmente, appare il più lucido nel centrocampo dell’inter, oggi più sporco del solito. Il poco che si vede oggi passa tutto dai suoi piedi. Sfiora il gol, ruba palloni in barba a Barberis e lavora di spugna per ripulire, sgrassare e lucidare i palloni che gli passano attorno. Non lascia aloni. MASTROLINDO.
HANDANOVIC: vince tutti i duelli uno contro uno, in particolare quelli contro il veloce Tonev che, lanciato a rete da solo, decide di sparare per uccidere e mira alla faccia del portierone più che alla porta, e quello contro Rhoden che di testa da un metro viene murato da super Handa che sembra la coppia Cantagalli-Lucchetta dei bei tempi della pallavolo. Strozza sul nascere le urla di gioia dei tifosi allo Scida. PARASPIFFERI.
SKRINIAR: menzione d’onore per il gol e perchè costringe gli interisti a urlare “MILAN”. Tappa alcuni buchi di Miranda e soprattutto nel finale, mentre Icardi si sta pettinando la bionda chioma, ci pensa lui in area a sbloccare una partita più chiusa della porta di casa quando torni la notte ubriaco e tenti di aprirla con le chiavi della macchina. La macchina di un altro. LUBRIFICANTE WD40.
FLOP INTER
ICARDI: in settimana la sua compagna Wanda ha dichiarato che lui non vuole altri figli. Per dimostrarlo, sfoggia un look a tinte bionde al solo scopo di spegnere qualsiasi fantasia e voglia alla stessa Wanda. Paga però a caro prezzo la scelta: finisce per nascondersi dietro ai difensori avversari per la vergogna e non si fa mai vedere. OMINO BIONDO
TOP CROTONE
AJETI: insieme a Ceccherini riesce nell’impresa di non far mai tirare in porta gli attaccanti dell’Inter. Stordisce Perisic e Icardi parlandogli per tutta la partita come la bambina del Buondì Motta. Probabilmente a causa delle numerose volte che ha messo la testa sui tentativi di tiro degli avversari. Non è un caso che la partita si sblocchi solo dopo la sua uscita. Si dice che quando si è fatto male, il vero dolore lo abbia provato l’allenatore Nicola. BATTISCOPA.
MANDRAGORA: come il mago Mandrake fa sparire i palloni dai piedi dei centrocampisti dell’inter e li fa riapparire in zona d’attacco. Purtroppo per lui le due vallette Budimir e Tonev sono rigide come quando subiscono il gioco del lancio dei coltelli e sparacchiano i palloni in faccia ad Handanovic o addirittura fuori dallo stadio. PANNO MAGICO
FLOP CROTONE
BARBERIS: al contrario di Mandragora oggi ne imbrocca poche. Fa fare una splendida figura a Joao Mario. Perde un pallone sanguinoso a centrocampo lanciando il contropiede dell’inter. Non incide come al solito, appare spento come il cellulare della ragazza che ti piace dopo il tuo 120esimo tentativo di chiamata. STRACCIO
BUDIMIR: è vero che giocava contro due colossi interisti, però fa più bella figura Tonev che se non altro ci mette velocità. Lui appare giusto un pelo macchinoso e non incide su quasi nessuna azione d’attacco. Manca così il primo sospirato gol del Crotone in questo campionato, finora all’asciutto. LAVASECCO.