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Top & Flop Juve-Olympiakos: allo stomaco non si comanda, Higuain spacca il match

Il secondo turno della fase a gironi di questa edizione di Champions League ha visto la Juventus battere per 2-0 I greci dell’Olympiakos. E più puntuali delle bestemmie di Gigi Buffon ad un errato disimpegno di Sturaro, eccoci con le pagelle ignoranti.

TOP JUVENTUS 

BUFFON Nessuna parata straordinaria, la vecchia guardia si fa trovare pronta durante le sterili scorribande greche. Sul tiro di Odjijia (eh?) non commette errori. Fa miracoli pure quando bestemmia.

BARZAGLI Sicuro, ordinato, alla vista dei suoi pettorali gli attaccanti dell’Olympiakos rabbrividiscono. Allegri gli da’ piena fiducia, soprattutto perché nel caso l’alternativa era De Sciglio.

DOUGLAS COSTA Malinconico poiché gli hanno sequestrato i Super Santos prima della partita, è nervoso e non fa del suo meglio. Questo succede quando Cuadrado ti mette la mescalina nel bicchiere in camera. Tutto sommato si limita ad un buon fraseggio, ma un giocatore del genere può fare davvero meglio. Tipo entrare in società con il suo compagno di stanza e Asamoah.

MANDZUKIC Partita di grande sacrificio del gigante croato. Gestisce molto bene gli scambi con Alex Sandro, e da quell’occasione basta uno sguardo per capire che se fosse andato storto qualcosa adesso starebbe tornando con un grosso sacco della spazzatura sulle spalle.

HIGUAIN Qualcuno ha detto Pita Gyros? Annoiato in panchina, sente l’odore inconfondibile di kebab emanato da Emenike e compagni: si confronta con Allegri ed entra in campo più affamato di Galeazzi se si desse al Ramadan. Il gol lo ripaga, ma il conto da KFC dopo lo offre il mister.

FLOP JUVENTUS 

STURARO Ogni giorno un tifoso della Juventus si sveglia in attesa di leggere le formazioni. Non legge il nome di De Sciglio e sorride, intravede Sturaro e torna a dormire. Ci sono più buchi dalle sue parti che sulla Salerno-Reggio Calabria.

DYBALA Il nuovo Messi si esalta in Serie A, ma in Champions si limita a fare il compitino. Resta fuori dall’azione a lungo e a tratti sparisce, un po’ come Razzi ad una gara di spelling.

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