La vita di Mauro Icardi è anche questo
Il mondo è popolato da 2 tipi di persone. C’è chi esulta, e c’è chi fa esultare. Chi dice di fare e chi, semplicemente, fa. In sostanza, questo globo vede trascinatori, e trascinati. Anche se, per quanto uno sia nato sotto la stella del talento, forgiato con l’effigie del succeso, non sempre si riesce a fare la differenza. Gli imprevisti abitano le nostre vite come il peggiore degli inquilini abusivi, ma anche come il più malsano dei colpi di scena. Capita quindi, che tu, da attaccante puro, bomber di razza se ne esite uno, segni 3 gol. Una tripletta, cosa da portarsi a casa il pallone del match. Capita anche che la realizzi su un campo ostico, come il Franchi di Firenze, terreno difficile per tutti.
Capita, e questa è la beffa, di perdere, e di passare in secodo piano, nonostante tu sia a 24 gol in stagione, e il mondo, Argentina esclusa, certe volte si lecca i baffi e si sfrega le mani a pensare quanto potrai ancora migliorare. La vita di Mauro Icardi è anche questo. Eccellere, ma non essere in mezzo alla scena, dove ci finisco polemiche e discussioni che col calcio giocato centrano ma fino a un certo punto. Intanto lui segna, e lavora. Perché c’è chi sogna, e chi segna. Lui è decisamente nato per fare la seconda.
https://youtu.be/lbsLUuS2WBM