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Tutti i “10” della Juventus

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Ecco, in rassegna, tutti i calciatori che hanno vestito la tanto ambita maglia numero 10.

OMAR SIVORI (1957-1965) 257 presenze, 170 gol

A 21 anni, Sivori viene acquisito dal River Plate per 10 milioni di pesos. Soprannominato “El Capezon” per la folta capigliatura, con Boniperti e Charles andrà a costituire un tridente da sogno, il trio magico.

Con addosso la maglia numero 10 bianconera, Sivori vincerà tre scudetti, – tra cui quello storico della prima stella – tre coppe nazionali, il titolo di capocannoniere del 1960 con 28 reti.

Nel 1961 arriverà il massimo successo: Sivorì sarà il primo italiano – italo-argentino – a conquistare il Pallone d’Oro, primo successo per un giocatore militante nella Juventus e nel campionato italiano. Nel 1965 lascerà la Juve e la maglia numero dieci a Luis Del Sol.

LUIS DEL SOL (1962-1970) 228 presenze, 20 gol

Nel 1965 è Del Sol a cucire sulla propria casacca il numero 10. Primo spagnolo nella storia del club, venne prelevato nel ’62 dal Real Madrid. Con la maglia della Juventus alzerà al cielo una Coppa delle Alpi, una Coppa Italia e lo scudetto 1966-67.

Nel ’70 lascerà la Juventus per vestire il giallorosso della Roma, divenendone anche capitano. Emblema della Juventus Operaia, anni ’60, di Heriberto Herrera è stato insignito dalla società, nel 2011, con una stella nella Walk of Fame dello Juventus Stadium.

FABIO CAPELLO (1970-1976) 240 presenze, 41 gol

Partito Del Sol sarà il centrocampista Fabio Capello a vestire la pesantissima maglia numero 10. Tanti gol, 41 con la maglia della Juventus, ma soprattutto tanta sostanza e fosforo. Durante le sei stagioni sotto la Mole Antonelliana conquisterà ben quattro scudetti, prima di lasciare la Juventus e chiudere la carriera con la maglia del Milan.

VINICIO VERZA (1977-1981) 41 presenze, 7 gol

Fabio Capello sveste la 10 e la consegna nelle mani di Vinicio Verza. Il centrocampista acquistato appena ventenne dal Vicenza arriva a Torino come riserve del barone Franco Causio. La prima stagione in bianconera si concluderà con la vittoria dello scudetto. Nel 1981 sarà decisivo un suo gol nella sfida scudetto contro il Napoli. Nelle quattro stagioni con la maglia della Juventus non troverà molto spazio, e nel 1981 si accaserà al Cesena.

LIAM BRADY (1980-1982) 76 presenze, 15 gol

Nel 1980, grazie alla mediazione di Gigi Peronace, sarà il primo calciatore straniero acquistato dalla Juventus dopo la riapertura del calcio italiano agli stranieri. Arrivato dall’Arsenal con l’etichetta di fenomeno, a Torino non convincerà mai pienamente. Nella sua bacheca finiscono due scudetti, 1981 e 1982, in quest’ultimo decisivo un suo rigore nella difficile trasferta di Catanzaro: si presenterà dal dischetto, pur sapendo di non essere stato confermato per la stagione successiva. Chiuso da Platini, si trasferirà nell’estate dell’82 a Genova, sponda Sampdoria.

 

MICHEL PLATINI (1982-1987) 224 presenze, 104 gol

Tutti in piedi, parliamo di Sua Maestà, Le Roi, Michel Platini. Arrivato a Torino per un pezzo di pane, riesce, ottimamente, a spalmarci su il fois gras. Indossa la maglia numero 10, sfilandola al partente Liam Brady, e vince praticamente tutto quello che si potesse vincere: due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa dei Campioni, – quella tristemente nota dell’Heysel – una Supercoppa Uefa e una Coppa Intercontinentale. Tutto ciò condito da 104 gol, tre titoli di capocannoniere della Serie A e uno della Coppa dei Campioni e ben tre Palloni d’Oro consecutivi. Standing Ovation.

ROBERTO BAGGIO (1990-1995) 200 presenze, 115 gol

Nel 1990, dopo lo splendido mondiale italiano, Roberto Baggio lascia la Fiorentina – come Bernardeschi – per vestire il bianconero della Juventus. nella prima stagione a Torino segna 27 gol, di cui 9 in Coppa Coppe che gli permetteranno di vincere il titolo di capocannoniere. L’anno dopo con Trapattoni conquisterà la Coppa Italia. Dopo qualche serio infortunio, riesce a vincere, da capitano, il campionato del 1995, dopo aver vinto la Coppa Uefa ’93 e il Pallone d’Oro dello stesso anno. Nel 1995 lascia la Juventus per passare al Milan.

 

ALESSANDRO DEL PIERO (1993-2012) 705 presenze, 290 gol

Mentre Baggio inizia la sua fase calante in bianconero, si forma alle sue spalle un certo Alessandro Del Piero. Arrivato a Torino dal Padova, cresce nel settore giovanile vincendo, da protagonista, il Viareggio, farà il suo esordio nel settembre ’93 contro il Foggia. Una settimana dopo l’esordio arriverà il primo gol, la prima perla, contro la Reggiana: da quel momento, Del Piero, verrà utilizzato con più continuità. Il resto è storia, la storia recente della Juventus. Partito Baggio vestirà la numero 10, diventando il pupillo dell’avvocato Agnelli, che lo soprannominerà Pinturicchio.

Sarà proprio Pinturicchio a salutare con una perla l’avvocato il 26 gennaio 2003, la miglior pennellata di Del Piero con la maglia della Juventus. Con addosso la 10 Del Piero porta la Juventus a conquistare il mondo: sei scudetti, una coppa nazionale, quattro Supercoppe Italiane, una Champions League, – ultimo numero 10 bianconero a conquistarla – una Supercoppa Uefa, una Coppa Intercontinentale, una Coppa Intertoto e un Campionato di Serie B. Del Piero non abbandonerà mai, da buon cavaliere, la sua Vecchia Signora, e la seguirà anche negli inferi della Serie B. Dopo la promozione in A, Del Piero guiderà la Juventus verso una nuova crescita che culminerà nello scudetto 2012, sotto la guida Conte. Mette i brividi il suo ultimo gol in A nella sua ultima partita con la maglia della Juventus, davanti a uno Juventus Stadium commosso.

CARLOS TEVEZ (2013-2015) 96 presenze, 50 gol

Dopo una stagione d’assenza – 2012-13 – la 10 ritorna nella numerazione della Juventus. A vestirla è Carlos Tevez, calciatore che sembra in declino, acquistato per 9 milioni dal Manchester City. Esordio con gol in Supercoppa contro la Lazio e in campionato contro la Samp. Conclude la prima stagione a Torino portando a casa lo scudetto, conquistato grazie ai suoi 19 gol, tutti decisivi. Nella stagione 2014-15 guida la Juventus al quarto scudetto consecutivo – il primo di Allegri – e alla finale di Champions League di Berlino contro il Barcellona. Lascia la Juventus a fine stagione per tornare a casa, al Boca Juniors.

PAUL POGBA (2012-2016) 178 presenze, 34 gol

Partito Tevez, è Pogba a vestire la maglia numero 10. Il francese, arrivato nel 2012 a parametro zero dal Manchester United, lascia la numero 6 al nuovo acquisto Khedira per vestire la 10, ultimo scalino verso la definitiva consacrazione. Pogba viene da un’ultima stagione straordinaria, e con il 10 addosso arriva l’ascesa all’olimpo del calcio con il ruolo di fenomeno. Dopo un avvio timido e deludente, alla lunga Pogba fa la differenza: tocchi di classe, sostanza e velocità per il centrocampo di Allegri, assist e gol a volontà da vero numero 10. A fine stagione lascia Torino per tornare a Manchester, lasciando senza padrone anche la maglia numero 10.

PAULO DYBALA

Arrivato in bianconero dal Palermo per 42 milioni di euro, trova il gol già all’esordio, in Supercoppa contro la Lazio. La prima stagione in bianconero è da sogno: 19 gol, decisivi per lo scudetto, e ruolo di star della squadra di Allegri. Indimenticabile, per tutti i tifosi della Juve e non, la sua doppietta al Barcellona in Champions League. Anche lui come Pogba vestirà la 10, prendendosi sulle spalle tutte le responsabilità che derivano da questa decisione, per giungere alla definitiva consacrazione. Buona Fortuna Paulo!


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