Vai al contenuto

[VIDEO]Bomber cattivissimi: Wimbledon anni ’80-’90

WIMBLEDON-80-90-LIVERPOOL

Nella prima puntata di questa nuova rubrica ci siamo concentrati su Jaap Stam…
Quest’oggi torniamo un po’ indietro nel tempo, siamo in Inghilterra nella fine degli anni ottanta! Campi fangosi, hooligans negli stadi e quell’ atmosfera cupa e piovosa che caratterizzava l’immagine della Premier in quegli anni!

C’era una squadra che entusiasmava il pubblico nell’anno 1988, era la “Crazy Gang”, era il Wimbledon FC! Il soprannome deriva dai componenti di quella compagine ed è proprio di questa squadra che vi vogliamo parlare, sono loro i “Bomber Cattivissimi” di oggi!!

Andiamo per gradi. Il Wimbledon Football Club nasce nel 1889 a opera di un gruppo di studenti. Per decenni la sua dimensione è quella delle serie dilettantische, dove si distingue come una delle migliori squadre di tutta l’Inghilterra. La squadra va bene, coglie qualche promozione e nel 1986 riesce ad arrivare in massima serie.

L’allenatore della squadra dal 1981 al 1987 è Dave Bassett! La sua idea di calcio è semplice: corsa, determinazione, grinta ai limiti della cattiveria e ancora corsa. Il centrocampo è formato da mastini pronti a mordere. I piedi buoni non servono. Il gioco parte sempre da lanci lunghi della difesa a cercare il centravanti. Poi si spera in un’invenzione, un rimpallo, una sponda. Se va male entrano in azione i mastini di cui prima che, potendo scegliere, passano sempre alle cattive senza mai farsi venire voglia di provare le buone. Chiunque sia l’avversario, l’approccio è sempre quello, rozzo e rustico!

La squadra non attira molte simpatie e a questo contribuisce anche la maniera molto poco british con cui i giocatori interpretano la partita. Si va dalle intimidazioni, verbali e non, agli insulti urlati in faccia agli avversari nel tunnel d’ingresso al campo. Se poi si gioca in casa è pronto un cerimoniale di benvenuto che comprende bagni dello spogliatoio ospite intasati e senza carta igienica, zucchero scambiato col sale e radio portata al massimo volume.

Nell’estate ‘87 Bassett lascia la panchina, arriva Bobby Gould il quale non cambia di una virgola l’assetto della squadra e chiude 7º in Premier, ma è la FA Cup il vero palcoscenico del Wimbledon!
Percorso netto fino alla finale, 14Maggio 1988, stadio Wimbledon, avversario Liverpool campione d’Inghilterra in carica…
Da una parte campioni veri, dall’altra?
Ve ne presentiamo qualcuno:
In porta Dave Beasant, detto “Lurch” per somiglianza col maggiordomo degli Addams, giocherà fino a 43 anni, ed è l’ultimo giocatore nato negli anni ‘50 a ritirarsi (era in rosa al Fulham nel 2003-04), parerà un rigore in quella finale!
Difesa formata da: Eric Young ed Andy Thorn, ci soffermiamo sul primo, detto “il Ninja” perchè indossa sempre una fascia marrone di dubbio gusto… Nasce a Singapore ed all’epoca poteva scegliere una qualunque nazionale britannica, sceglie il Galles, a caso, senza alcuna parentela… Vallo a capire…
In avanti una conoscenza italiana, John Fashanu, per i meno giovani era un idolo di Peo Pericoli (Teo Teocoli a Mai dire Gol), colosso d’ebano di padre nigeriano e madre della Guyana, sarebbe quello che dovrebbe fare i gol. E li fa. Solo che ci mette anche parecchie mazzate ai difensori come carico. Fuori dal campo è uno dei più distaccati ed eleganti, al punto da arrivare agli allenamenti in abito gessato e con l’autista. Teo lo soprannomina “La personcina”…

Fashanu

Passiamo al centrocampo. Anche qua dei bei tipi. Sulla sinistra Denis Wise. Forse il più talentuoso dei suoi, ma nemmeno lui grande amante del galateo. Tra gli highlights della sua carriera troviamo un morso a Marcelino Elena del Maiorca in una partita di Coppa delle Coppe (quando è già al Chelsea), la rottura della mascella di un suo compagno durante un ritiro con il Leicester e una condanna a tre mesi di prigione (poi annullati in appello) per aver aggredito un tassista. Per un contorno, una lunga serie di giornate di squalifica per delicatezze varie e un rapporto con gli arbitri che fa sempre un pò fatica a decollare. Alex Ferguson dice di lui: «Potrebbe scatenare una rissa in una casa vuota!!».
Al centro il primo nome è quello di Lawrie Sanchez. Figlio di padre ecuadoregno e madre dell’Irlanda del Nord, potrebbe giocare per entrambe le nazionali, ma sceglie i britannici perchè sono più vicini. Si ritiene che nel 1982 sia stato uno dei primi giocatori al mondo ad essere stato espulso per aver deliberatamente evitato un gol con una mano.

vinnie-jones-wimbledon
Questa carrellata non può non finire con l’altro centrale di centrocampo, l’epitome perfetto dello spirito di quel Wimbledon: Vincent Peter Jones, per tutti solo Vinnie. Gallese, un uomo che ha fatto della rappresentazione maschia della vita e di se stesso una missione. Tra i mastini di centrocampo di cui parlavamo prima, lui è il più mastino di tutti. Subisce 12 espulsioni in carriera, una delle quali entra nella storia come la più veloce di tutti i tempi. In una partita tra Chelsea, dove si trasferisce nel 1991, e Sheffield United ci mette solo 3 secondi a stendere Dane Whitehouse ed essere mandato fuori.
Non sa cosa sia la lesa maestà, anzi ne trae divertimento. Durante la prima tasferta del Wimbledon a Liverpool passa, come tutti, sotto il cartello che domina la scalinata d’accesso al campo. “This is Anfield”, questo è Anfield. Serve ad intimorire gli avversari, a scoraggiarli. Lui per tutta risposta ci attacca sopra un foglio con scritto “bothered”. Più o meno traducibile con “e chissene”. Nel 1987 diviene immortale un tentativo di provocazione ai danni di Paul Gascoigne. Durante una partita contro il Newcastle lo bracca per tutto il campo e ad un certo punto ricorre all’ultima ratio. Allunga una mano e gli strizza i testicoli. La foto di quel momento rimane un’icona del periodo.
La sua fama di duro cresce sempre di più e decide di sfruttarla. Nel 1992 presenta “Soccer’s Hard Men”, un video che contiene alcuni dei suoi più duri contrasti di gioco, più quelli di altri gentiluomini del calcio e una serie di consigli per diventare come loro. Le reazioni sono veementi. La Football Association gli appioppa una multa di 20.000 sterline e una squalifica di sei mesi, posta a sospensione condizionale per tre anni, per aver disonorato il calcio. Arrivano critiche da tutte le parti, dai tifosi, dai colleghi e persino dal suo stesso presidente che lo definisce un «cervello da zanzara». Fuori dal campo le cose vanno un filo meglio. Per la cronaca, qualche denuncia per aggressione, tra cui una per aver preso a schiaffi un passeggero e aver minacciato di morte l’equipaggio di un aereo su cui sta viaggiando. Ubriaco.
In breve, un vero personaggio da action movie. E tale diventerà, oggi infatti fa l’attore, cattivo ovviamente!

Bene, ora sapete chi ha in campo il Wimbledon quel 14 maggio del 1988. Risultato finale? Provate a indovinare… 1-0, rete di Sanchez su assist di Wise con rigore parato da Beasant… FA Cup a Wembley…
Al triplice fischio, John Motson, il commentatore della BBC che sta seguendo la partita, una sorta di Pizzul inglese, pronuncia una frase che rimane storica: «The Crazy Gang have beaten the Culture Club!»

Il Wimbledon FC oggi non esiste più! Sciolto nel 2002 perchè i nuovi proprietari decisero di volersi spostare con tutta la squadra a Milton Keynes. 90km da Wimbledon, i tifosi non la presero bene e fondarono a loro volta l’AFC Wimbledon ripartendo dalla Terza Categoria inglese…

Ultima curiosità, il presidente che dette del: “Cervello da zanzara!” a Vinnie Jones era nientepopodimeno che Sam Hammam, costruttore libanese che si era trasferito in Inghilterra dopo aver fatto fortuna in medioriente. In molti lo ricordano per i suoi metodi poco ortodossi. Una volta tenne prigioniero un calciatore nel suo studio fino alla firma del contratto per sfinimento, nel 1994 fu sorpreso mentre scarabocchiava sui muri nello spogliatoio ospite del West Ham, era solito minacciare i giocatori con gite all’opera in caso di scarse prestazioni e prometteva ricompense altrettanto stravaganti nei casi opposti. Negli anni ’90 promise all’attaccante Dean Holdsworth, se fosse riuscito a raggiungere la soglia di 20 reti in una stagione, una Ferrari e…un cammello. Purtroppo non ce l’ha mai fatta…. Ecco, questo era il padrone di tutto, quello che doveva controllare. Ma vi pare?


POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:

https://chefaticalavitadabomber.it/video-stam-bomber-cattivi/

Condividi
x