Nel 2023 sono terminati gli ultimi lavori di ristrutturazione, ma dal 2017 la casa del Villarreal ha cambiato nome: da El Madridal a Estadio de la Ceramica. Scopriamo il perchè.
Villarreal: un rapporto città-stadio da record
Il dato più curioso? Vila-Real conta poco meno di 52.000 abitanti, mentre lo Stadio della Ceramica può accogliere circa 23.500 spettatori.
In pratica, quasi un cittadino su due potrebbe sedersi contemporaneamente sugli spalti.
Un paradosso che racconta bene l’anima del club: un paesino che gioca a fare la metropoli calcistica, riuscendoci meglio di tante città molto più grandi.
Perché si chiamava El Madrigal
Per quasi un secolo i tifosi del Villarreal hanno chiamato casa un impianto dal nome che profumava di quartiere: El Madrigal.
Non c’era nulla di esotico o di particolarmente glamour: semplicemente, lo stadio sorgeva nel distretto di Madrigal, in Plaza Labrador, a Vila-Real.
Negli anni ’20, quando ancora era solo un “Campo del Villarreal”, qualcuno ebbe la brillante idea di ribattezzarlo così, e da allora la denominazione è rimasta scolpita nella memoria collettiva.
Un nome che evocava radici popolari, un legame con il territorio e con la quotidianità della città. Insomma: niente marketing, solo geografia.
Perché oggi è lo Stadio della Ceramica
Poi è arrivato il 2017 e, con lui, la svolta in giallo brillante. Addio Madrigal, benvenuto Estadio de la Cerámica. La motivazione non è un vezzo linguistico né una mania di restyling, ma un atto di fede verso ciò che muove davvero l’economia della zona: l’industria della ceramica. Castellón, la provincia che ospita Vila-Real, è infatti un gigantesco showroom a cielo aperto di piastrelle, maioliche e superfici lucide.
A guidare l’operazione c’è stato Fernando Roig, presidente e imprenditore che con la ceramica ha fatto fortuna e che ha voluto trasformare lo stadio in una vera e propria vetrina permanente del settore.
Non a caso, la facciata dell’impianto è rivestita come fosse un catalogo campionario: ogni sponsor locale ha il suo spazio, ogni piastrella il suo riflesso. Un biglietto da visita che racconta più della squadra stessa.

I Casals Grocs: la suite calcistica in salsa villarrealeña
Altro che tribuna vip con prosecco annacquato e paninetto al volo: al Cerámica si fa sul serio. Per i tifosi che non si accontentano di una semplice sedia di plastica e di un panino con la mortadella, il Villarreal ha inventato i Casals Grocs. Non semplici palchi, ma veri e propri mini-appartamenti da stadio.
Parliamo di trenta alloggi esclusivi dotati di aria condizionata, TV per rivedersi la partita che già si sta guardando dal vivo (perché la tecnologia serve sempre), catering dedicato e poltrone singole che sembrano più comode di quelle del salotto di casa.
L’accesso? Ovviamente riservato, direttamente dalla gradinata sud, con tre ascensori ad alta velocità che ti portano in paradiso calcistico senza dover sgomitare tra i comuni mortali. Ciliegina sulla torta: un parcheggio personale per ogni alloggio.
La distribuzione è chirurgica: due Casals ospitano dodici fortunati, ventitré ne accolgono sedici e gli ultimi cinque, i veri penthouse dello stadio, arrivano a venti persone ciascuno. Praticamente un condominio giallo che affaccia sul campo.
Altro che curva: qui si vive la partita come se fosse una serie Netflix di lusso.
Dalla provincia all’Europa
Il Villarreal, d’altronde, è passato dall’anonimato calcistico a sollevare un trofeo europeo nel 2021, battendo il Manchester United in una finale da cardiopalma.
Un’ascesa che aveva già visto due Coppa Intertoto nei primi 2000 e una semifinale di Champions, seguita però da una retrocessione lampo nel 2012, rimediata subito con il ritorno in Liga l’anno dopo. Lo stadio ha accompagnato tutte queste tappe, ospitando serate europee che hanno fatto risplendere non solo le maglie gialle, ma anche le pareti di ceramica che oggi danno il nome a uno degli impianti più originali del calcio spagnolo.