Tra i tantissimi piloti che si sono seduti su una monoposto in Formula 1, Ayrton Senna e Lewis Hamilton sono senza ombra di dubbio inclusi nel ristretto novero dei migliori di sempre. I due piloti non hanno solo dominato nelle rispettive epoche storiche, ma hanno saputo lasciare un solco dentro e fuori dalle piste, divenendo volti di questo sport e miti per intere generazioni. Andiamo a confrontarne risultati, stili di guida ed impatto nei propri contesti.
Senna vs Hamilton in cifre
Iniziamo inquadrando la carriera di Senna ed Hamilton, entrambi protagonisti di incredibili palmarés. Vogliamo comunque sottolineare che questo confronto, meramente statistico, risente non solo delle differenze relative al contesto storico di cui parleremo più avanti, ma anche e sopratutto della ridotta durata della carriera di Senna, tragicamente interrotta dalla sua morte a seguito del tremendo incidente di Imola.
Ayrton Senna, che ha gareggiato dal 1984 al1994, vanta:
- 3 Campionati Mondiali (1988, 1990, 1991)
- 41 vittorie in Gran Premio
- 65 pole position
- 80 podi
- 19 giri veloci
- 162 Gran Premi disputati
Lewis Hamilton, che gareggia dal 2007, ha conquistato:
- 7 Campionati Mondiali (2008, 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2020)
- 103 vittorie in Gran Premio
- 104 pole position
- 197 podi
- 64 giri veloci
- 332 Gran Premi disputati
Senna vs Hamilton: le differenze nello stile di guida
Un aspetto molto interessante su cui porre l’accento è la differenza negli stili di guida dei due piloti, estremamente diversi ma straordinariamente efficaci all’interno della propria epoca. In sostanza, possiamo dire che Senna si faceva notare per il proprio stile aggressivo e spettacolare, portando la vettura molto spesso al limite. Inoltre, vantava un’eccezionale abilità sul bagnato, tanto da essere considerato ancora oggi il migliore di sempre in questa particolare condizione meteorologica. In generale, è importante sottolineare l’approccio quasi totalmente istintivo alla guida e la grande emotività che traspariva dalle sue performance. Grande amante del rischio, Senna non si è mai risparmiato, attaccando sempre e comunque gli avversari con grande decisione.
Hamilton, invece, si distingue per uno stile maggiormente tecnico e calcolatore, che combina una grande velocità a una costanza invidiabile. La gestione di tutti gli aspetti della gara, dal proprio rendimento allo stato degli pneumatici, passando per il consumo del carburante, è forse l’aspetto chiave del successo di Hamilton: il pilota inglese vanta un approccio analitico e basato sui dati, pur dando prova di un notevole istinto e di una grande capacità di adattamento.
Senna vs Hamilton: eccellere nel proprio contesto
Pur con stili quasi opposti, Hamilton e Senna sono uniti dalla comune capacità di eccellere nel proprio tempo e contesto sportivo, diventando delle icone del mondo della Formula 1 e tra i nomi più noti di questo sport. Quando si parla di epoche così distanti, sopratutto nel mondo dei motori, è fondamentale capire cosa significa guidare monoposto estremamente veloci e sopratutto trarne il meglio.
Nell’epoca di Senna le vetture erano più analogiche: il cambio manuale H richiedeva l’uso della frizione e sopratutto una grande precisione nel controllo del motore. Gli pneumatici, più duraturi, influivano meno nella strategia di gara, ed era più facile seguire le altre vetture da vicino per via dell’aerodinamica semplice. Ovviamente, vi era una ridotta possibilità di analizzare i dati di gara e trarne conclusioni su cui basare la propria strategia, e i rischi della guida ad alta velocità erano notevolmente più elevati. La preparazione fisica, che oggi è un elemento cardine del rendimento di un pilota, veniva considerata importante ma non fondamentale. Date queste premesse, non sorprende come Senna sia arrivato al vertice del mondo F1 basandosi sopratutto su istinto e sensibilità meccanica diretta.
Torniamo al presente: le vetture sono altamente computerizzate, con cambio semi-automatico al volante e pneumatici progettati per degradarsi; quest’ultimo aspetto richiede una gestione strategica che spesso decide l’andamento delle gare. Sopratutto, oggi viviamo in un’epoca estremamente tecnologica: i dati a disposizione sono tantissimi e generati quasi in tempo reale; se un pilota vuoi eccellere, quindi, deve essere in grado di trarre il meglio da questa mole di informazioni e adattarsi a un contesto mutevole dove la comunicazione con il proprio team è fondamentale durante le gare. Hamilton è tra i migliori di sempre nel gestire la complessità di questo sistema.