John McEnroe ha stregato generazioni di appassionati di tennis e, come tutti i grandi campioni, ha valicato i confini del proprio sport di riferimento ed è diventato un’icona popolare. Il carattere irascibile, che spesso lo portava a vere e proprie sfuriate contro arbitri e avversari, il talento cristallino, l’eccezionale bagaglio tecnico e la forte propensione all’attacco lo hanno reso non solo un vincente, ma un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti di questa disciplina. Chiamato The Genius, McE roe si avvicina al tennis in giovanissima età , mostrandosi da subito un prodigio di caratura nazionale. Nel 1977, a soli 18 anni, McEnroe diventa celebre per arrivare fino alle semifinali del prestigioso torneo di Wimbledon mentre è ancora un dilettante: da quel momento, vincerà un gigantesco numero di tornei, diventando uno dei più grandi di sempre.
Quanti tornei ha vinto John McEnroe?
Forse non tutti lo sanno, ma McEnroe detiene ancora oggi il record per numero complessivo di titoli vinti tra singolare e doppio: il tennista americano ha infatti trionfato in ben 77 tornei da solo e in 79 in coppia, per un totale di 162, includendo in questa cifra anche il Roland Garros in doppio misto e le Coppe Davis. Tra i suoi grandi traguardi in singolare possiamo ricordare le conquiste di Wimbledon (3 volte), degli US Open (4 volte) e delle ATP Finals (3 volte), all’epoca note ancora come Masters. I suoi straordinari risultati nella prima metà degli anni 80 gli hanno anche permesso di diventare il tennista numero 1 al mondo per diverso tempo: salito per la prima volta a questa posizione il 3 marzo del 1980, ci rimarrà poi per quattro anni consecutivi (1981-1984). È stato al primo posto della classifica mondiale anche per quanto riguarda il doppio dove ha vinto, tra i tanti tornei, Wimbledon (5 volte), US Open (5 volte) e le Finals (7 volte).
Come finì Borg – McEnroe?
Una grande pagina della carriera di McEnroe è legata alla celeberrima rivalità con Björn Borg, che contribuì a rendere ancora più popolare il tennis negli anni ’80 ed è ancora oggi considerata una delle più belle della storia dello sport. I due erano opposti per stile di gioco, carattere ed attitudine, aspetti che hanno reso le loro sfide leggendarie e memorabili: la più celebre è senz’altro la finale di Wimbledon del 1980, straordinariamente raccontata nel film Borg-McEnroe (2017).
Questo incontro, considerato uno dei più belli della storia del tennis, è stato vinto da Borg dopo match lungo, estenuante e pieno di momenti memorabili, come il tie-break vinto da McEnroe per 18-16 con cui l’americano rimette il match sul 2-2 e lo porta al quinto e decisivo set, che però perderà .
Nel 1981 i due si affronteranno per ben 3 volte (le finali di Milano, Wimbledon e US Open) ed è sempre McEnroe a trionfare, riequilibrano la rivalità . In seguito alla sconfitta maturata all’ultimo atto degli US Open, in Borg si instilla il dubbio di non essere più in grado di battere lo statunitense: questo lo porterà ad abbandonare progressivamente il tennis, ritirandosi nel 1983 a soli 26 anni.
Il dominio dei due sul tennis di allora si può riassumere dal fatto che si sono affrontati ben 14 volte (tra cui 9 finali) in soli 4 anni, dal 1978 al 1981. Proprio come in un romanzo, la rivalità tra i due è terminata con un perfetto pareggio, con 7 vittorie a testa.
Quando ha smesso di giocare John McEnroe?
I primi anni ‘90 segnano il naturale declino di McEnroe, che ha ormai superato i 30 anni e vede progressivamente diminuire il numero di vittorie: rimarrà comunque competitivo sino alla fine, ritirandosi nel 1992 quando è ancora il numero 20 della classifica mondiale ATP e dopo aver vinto la sua ultima Coppa Davis, in coppia con Pete Sampras.
John McEnroe torna a giocare ufficialmente in altre tre occasioni dopo il suo ritiro: nel 1994 prende parte a sorpresa al torneo di Rotterdam, dove però perde al primo turno, e nel 1999 arriva alla semifinale del doppio misto di Wimbledon con Steffi Graf, campagna interrotta da un infortunio della tennista. Tornerà a giocare per l’ultima volta nel 2006, a 47 anni, nel torneo in doppio San Josè con Jonas Björkman, vincendo il titolo: si aggiudica così il suo 79° torneo ATP in doppio e diventa contestualmente l’unico tennista maschile a vincere un torneo del circuito maggiore in quattro decenni differenti.
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