Da anni, il padel è protagonista di una crescita esponenziale che lo rende uno degli sport più amati in questo periodo storico: il numero di praticanti è in continuo aumento, così come quello delle strutture, dei campi e in generale degli spazi dedicati a questa disciplina. Questo boom non si registra solo in Spagna e Argentina, i paesi dove è maggiormente popolare, ma anche in Messico, Cile, Brazile, Francia e soprattutto Italia. Secondo Statista, infatti, il nostro paese è al secondo posto in assoluto per numero di amatori che si dedicano al padel, ben un milione e mezzo.
Andiamo allora a scoprire in cosa consiste il gioco del padel, le sue regole e un po’ della sua storia.
Che cos’è il padel?
Il padel è uno sport che si pratica con pallina e racchetta e che, in maniera piuttosto pragmatica, potremmo definire come un incrocio tra lo squash e il tennis: si gioca in uno spazio chiuso e regolamentato, presenta una rete nel mezzo a delimitare le due metà del terreno di gioco e lo scopo ultimo è far finire la pallina dalla parte degli avversari per fare punto. Si può giocare sia in singolo che in doppio, anche se lo spirito originale del gioco prevede che una partita si svolga in 2 vs 2.
Partiamo con ordine: come si fa punto nel padel? Bisogna far sì che la palla colpisca le pareti del campo avversario o la rete metallica oppure che la palla rimbalzi per due volte a terra, ma si ottengono punti anche nel caso in cui la battuta da un giocatore rimbalzi sul campo avversario colpendo qualche oggetto estraneo. Le partite sono composte da tre o da cinque set: il primo giocatore o team che vince due dei tre set o tre dei cinque set vince la partita. I punteggi vengono assegnati seguendo il regolamento del tennis: 15, 30, 40, vittoria del game.
Qual è la differenza tra il tennis e il padel?
Avrete già capito come il padel sia molto ispirato al tennis, e questo vale sia per il regolamento sia per la struttura di base del gioco. Ad ogni modo, com’è altrettanto facile vedere, ci sono alcune differenze:
- Le dimensioni del campo. Un campo da padel è più piccolo di un campo da tennis, misurando 20×10 metri di larghezza, e presenta una rete lunga 10 metri e alta 88 centimetri al centro.
- Il fatto che il campo chiuso, caratteristica fondamentale del gioco.
- La racchetta da padel è più piccola rispetto a quella utilizzata nel tennis; ha un manico corto e non deve misurare più di 45,5 centimetri di lunghezza, con uno spessore di 38 mm.
- Le palline, che hanno un diametro più piccolo di una pallina da tennis, nonostante all’apparenza possano sembrare uguali.
- Un diverso uso della tecnica. Nel padel non è necessario utilizzare la grande potenza richiesta dal tennis, essendo la superficie da coprire con un colpo molto ridotta, ma è più importante la precisione e il colpo d’occhio.
Storia e origine del padel
Concludiamo questa panoramica sul padel con qualche accenno sulla sua storia: il padel nasce intorno agli anni ’60 grazie a Enrique Corcuera, che costruisce un campo per giocare una partita con palla e racchetta nei pressi della sua casa ad Acapulco, Messico. Per via di alcuni vincoli di proprietà, il campo è più piccolo di un campo da tennis tradizionale; inoltre, per evitare che le palline colpite finiscano nelle proprietà altrui, costruisce alcune barriere per delimitare il campo. Allo stesso modo, per ridurre la potenza dei colpi, alle tradizionali racchette da tennis vengono preferite le racchette da spiaggia. Nasce così la struttura di base di questo gioco che diventerà poi noto come padel, con un suo regolamento e un apposito equipaggiamento.
Il padel inizia a diffondersi soprattutto tra gli amici di Corquera, presso cui riscuote moltissimo successo. Nel 1974 il principe Alfonso de Hohenlohe-Langenburg importa il gioco in Spagna, mentre Julio Menditengui ne favorisce la diffusione in Argentina: questi due paesi diventeranno poi le superpotenze del padel, che è il secondo sport per popolarità dopo il calcio, e daranno i natali ai principali campioni come Alejandro Galán, Juan Lebron e Arturo Coello.