Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre è ricominciata l’NBA, il campionato di basket più amato e seguito al mondo: qui, infatti, sono radunati i migliori talenti cestistici in assoluto, dalle leggende eterne come LeBron James a giovani che già fanno ampiamente parlare di loro come Victor Wembanyama. Ogni anno la lunghissima competizione – composta da una stagione regolare dove ogni squadra gioca 82 partite tra ottobre ed aprile e dai Playoff che si concludono a giugno – riserva grandi sorprese e regala momenti che segnano in maniera indelebile la storia del basket. Ma quali sono i nomi da tenere d’occhio quest’anno? Abbiamo provato a tracciare una breve guida all’NBA 2024/2025.
I Boston Celtics posso vincere di nuovo?
Ripartiamo da dove eravamo rimasti, ossia dalla vittoria dei Boston Celtics per 4-1 sui Dallas Mavericks che ha consegnato alla squadra del Massachusetts il 18esimo titolo. I Celtics si approcciano alla nuova stagione con tutte le carte in regola per fare quello che in gergo viene chiamato back 2 back, ossia vincere per due volte consecutive il campionato. Il nucleo del team, infatti, è rimasto sostanzialmente lo stesso, con le due superstar Jayson Tatum e Jaylen Brown alla guida, i veterani Al Holford e Jrue Holiday a garantire esperienza e tanti profili di spessore come Derrick White e Payton Pritchard, senza contare l’infortunato Kripstaps Porziņģis. La fortissima partenza dei Celtics in campionato li candida ulteriormente come la principale contender.
I Dallas Mavericks, usciti sconfitti dalle Finals, hanno voluto aumentare il proprio peso offensivo aggiungendo al tag team Luka Doncic-Kyrie Irving Klay Thompson, alla sua prima esperienza fuori da Golden State, dove ha vinto ben 4 titoli con Steph Curry. Vedremo se sarà sufficiente per arrivare di nuovo alle battute finali dei Playoffs.
Selvaggio West: quanto talento ad ovest!
Non è un segreto, perlomeno per gli appassionati dell’NBA, che la Western Conference negli ultimi anni anni sia molto più competitiva rispetto alla Eastern, dove la partenza complicata di Philadelphia e Milwaukee – con un Giannis Antetokounmpo sempre più scontento – proietta i Celtics già in una posizione piuttosto favorevole. Predire chi andrà a dominare l’ovest, invece, è un esercizio molto più complicato.
Se abbiamo già parlato dei Dallas Mavericks, usciti vincitori dai Playoff dello scorso anno, passiamo ora ai loro ultimi avversari sulla strada per le Finals: i Minnesota Timberwolves. La squadra ha vissuto un cambiamento importante, con la partenza direzione New York di Karl-Anthony Towns; questa mossa ha reso ancora più leader maximo il giovane Anthony Edwards, sempre più sulla strada per diventare una delle grandi superstar dei prossimi anni.
Occhio anche a Oklahoma City, che nello scorso anno hanno pagato la poca esperienza in post-seasone che quest’anno sembrano seriamente intenzionati ad arrivare fino in fondo. Il talento, del rest, non manca: Shai Gilgeous-Alexander, Jalen Williams e Chet Holmgren sono i giovani e affamati Big Three attorno a cui ruota questa squadra entusiasmante e da seguire il più possibile.
E non bisogna dimenticarsi dei Denver Nuggets, che hanno tra le proprie file quello che è probabilmente il miglior giocatore del mondo in questo momento: il tre volte MVP Nikola Jokić . Così come è meglio non dare mai davvero per morti i Golden State Warriors, che proveranno comunque a restare competivi intorno all’asse Steph Curry-Draymond Green. Un caso a parte è quello dei Memphis Grizzlies, che hanno finalmente ritrovato Ja Morant: se il giocatore è davvero riuscito a mettersi alle spalle i guai comportamentali ed è in grado di giocare al meglio del proprio stato fisico e mentale, allora la squadra può contare su quello che è in potenza un top 10 NBA.
Vecchie glorie e nuovi volti
Ogni annata dell’NBA porta con sè nuovi volti e fa avvicinare gradualmente le vecchie glorie al ritiro: tra gli atleti che si avviano verso la fine della propria carriera, pur senza una data certa, c’è LeBron James. Per quanto King James abbia una tenuta invidiabile e sicuramente ancora molta benzina nella tanica, è innegabile che le 21 stagioni tra i pro inizino ad aver un certo peso sulle spalle. Anche Chris Paul potrebbe essere vicino alla sua last dance: il playmaker di culto, dopo tante esperienze tra contender, sembra aver rinunciato all’ossessione di vincere il titolo accasandosi ai San Antonio Spurs in ricostruzione, facendo da chioccia al prodigio Victor Wembanyama.
Dopo un primo anno stellare, che gli è valso tra le altre cose il premio di Rookie dell’Anno all’unaminità , Wemby è pronto a scalare rapidamente le gerarchie dell’NBA: tra i giovani è sicuramente il nome per eccellenza da seguire, ma non possiamo non menzionare altre young guns come Scoot Henderson (Portland Trail Blazers), Brandon Miller (Charlotte Hornets), Cam Whitmore (Houston Rockets), Bilal Coulibaly (Washington Wizards), Jabari Smith (Houston Rockets), oltre ai già menzionati Jalen Williams e Chet Holmgren di Oklahoma City. Attenzione anche a Paolo Banchero, che sembra in rampa di lancio per una grande stagione agli Orlando Magic.
Cosa giace sul fondo del barile?
Ci sono poi quelle squadre che, più o meno dichiaratamente, passeranno la propria stagione a fare tanking, ossia perdere quante più gare possibili per accaparrarsi la scelta più alta possibile al prossimo Draft. Considerato che la probabile prima chiamata della classe 2025 sarà il già chiacchieratissimo Cooper Flagg, non c’è da stupirsi che alcuni team di per sè non troppo solidi probabilmente chiuderanno presto bottega. Qualcosa di interessante da dire, comunque, c’è: i Brooklyn Nets, per esempio, hanno un livello di talento abbastanza consistente e potrebbero comunque competere per un posto ai play-in, così come i Detroit Pistons e i New Orleans Pelicans. I giochi sembrano invece già finiti per i Washington Wizards, forse la squadra peggiore della NBA, che si contenderanno il numero più basso di vittorie insieme ai Portland Trail Blazers e agli Utah Jazz. Ovviamente, in un campionato lungo e competitivo come l’NBA, non si può mai dire.