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Tutti gli occhi su Wembanyama, l’alieno della NBA

Victor Wembanyama esulta

Wembanyama vi dice qualcosa? Nel mondo sportivo anglosassone esiste un termine che ben identifica gli atleti fuori dall’ordinario persino quando si tratta degli elevati standard dello sport professionistico: freak. Un termine non semplice da tradurre, ma che probabilmente avrete sentito se siete appassionati delle discipline praticate oltreoceano e che indica una persona dotata non solo di grande talento, ma la cui bravura nel proprio sport ha anche una componente anomala o, potremmo dire, aliena.

Victor Wembanyama è decisamente un freak: lo è perché combina un’altezza già difficile da comprendere per un essere umano, ossia 2 metri e 21, e la combina a una manualità e a movenze tipiche di giocatori di 30-40 cm in meno, senza considerare la capacità di migliorare esponenzialmente partita dopo partita. Se, per ovvi motivi, è ancora difficile fare predizioni su una carriera ancora tutta da scrivere, su una cosa esperti e appassionati concordano senza troppi dubbi: non è mai esistito, nella storia della pallacanestro, un giocatore come Victor Wembanyama.

Dopo un primo anno dall’impatto già eccezionale, il francese sta per approcciarsi alla sua stagione sophomore con ancora più occhi addosso: forse per la prima volta dai tempi di LeBron James nel 2003, tutta l’attenzione del mondo cestistico è catalizzata da un solo giocatore.

Victor Wembanyama: le origini e i primi passi nel basket

Wembanyama è un giocatore in grado di fare praticamente qualsiasi cosa: in attacco può andare ferocemente a canestro, tirare da tre, eludere il difensore con un ball-handling da guardia o passare la palla; in difesa il suo essere dominante e fuori dall’ordinario è ancora più evidente, dato che sembra essere in grado di difendere su qualsiasi giocatore in maniera efficace. Ma qual è la storia di Victor Wembanyama?

PARIS, FRANCE – AUGUST 10: Stephen Curry #4 of Team United States shoots over Victor Wembanyama #32 of Team France during the Men’s Gold Medal game between Team France and Team United States on day fifteen of the Olympic Games Paris 2024 at Bercy Arena on August 10, 2024 in Paris, France. (Photo by Ezra Shaw/Getty Images)

Il giocatore classe 2004, vive tutta la prima parte della sua carriera nel suo paese natale, la Francia, facendo ben presto parlare di sé: quando ha solo 10 anni, infatti, il Barcellona si interessa a lui, ma il giovanissimo Wemby sceglie di restare in patria concedendosi poi ai blaugrana per un prestito che arriverà nel febbraio 2018 per la Minicopa del Rey. Nel 2019 arriva il debutto tra i professionisti: la prima maglia è quella del Nanterre 92, poi va all’ASVEL – dove vince il campionato francese – e infine ai Metropolitans 92. In soli tre anni riesce comunque a diventare il protagonista di un record impressionante, ossia quello della media stoppate più alta mai registrata in una competizione FIBA: ben 5,7 ai Mondiali under-19 del 2021. Ritenendo conclusa l’esperienza Europea, sceglie di rendersi eleggibile per il Draft NBA 2023.

L’impatto in NBA

L’hype che circonda Wembanyama al momento del suo approdo in NBA ha pochi eguali nella storia di questo sport: di lui si parla con entusiasmo già da anni, le sue clip vengono guardate da milioni di appassionati da ben prima che lui sia maggiorenne ed emana con naturalezza l’aura di un giocatore generazionale. Altrettanti, però, sono i dubbi: con un fisico così anomalo può reggere la fisicità dell’NBA? Come si rapporterà con difensori arcigni che non concedono un centimetro? Ma soprattutto, saprà sopportare le enormi pressioni che porta sulle spalle? La riposta di Victor Wembanyama, chiamato come prima scelta assoluta dai San Antonio Spurs, è forte e chiara: chiude il suo primo anno nel campionato di basket più competitivo in assoluto come primo giocatore della storia capace di siglare almeno 1500 punti, 250 stoppate e 100 tiri da tre punti segnati. Inoltre, grazie alla media di 3,6 stoppate a partita diventa il più giovane in assoluto a guidare l’NBA in questa categoria; è anche il più giovane a registrare una partita da 20 punti e 20 rimbalzi, il più giovane di sempre a realizzare una tripla doppia senza palle perse e il centro più giovane in assoluto a registrare una tripla doppia.

A fine anno verrà insignito all’unanimità del premio di Rookie dell’Anno – è il sesto nella storia – finisce secondo nella sfida per il Difensore dell’Anno e viene inserito nell’All Defensive Team, il quintetto con i migliori difensori della lega. Neanche a dirlo, è il primo rookie nella storia a riuscire in questa impresa.

Se questo è soltanto l’anno inaugurale della sua carriera, viene davvero da chiedersi quanto in alto potrà arrivare Victor Wembanyama. Non resta che continuare a tenere gli occhi ben fissi su di lui.

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