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Milan vs Napoli e gli altri derby italiani in Europa

L’urna di Nyon venerdì 17 marzo ha stabilito che nei quarti di Champions League si giocherà un derby tra squadre italiane: il Napoli, leader incontrastato del nostro campionato, affronterà il Milan campione d’Italia uscente. La vincente del doppio confronto (andata il 12 aprile a Milano, il ritorno il 18 aprile al “Maradona”) se la vedrà contro la vincente di Inter-Benfica, il che vuol dire che se i nerazzurri dovessero sconfiggere i portoghesi, il prossimo 10 giugno a Istanbul, nella finale della competizione più bella di tutte, ci sarà una squadra italiana dopo sei stagioni.

Avendo tre squadre qualificate ai quarti, il derby italiano era molto probabile ed infatti il sorteggio ha decretato che gli Spalletti’s boys, al loro primo quarto di finale della loro storia, affronteranno il Milan che non giocava i quarti di finale dalla stagione 2011/2012.

Quello tra Milan e Napoli non è il primo derby europeo tra squadre italiane, bensì il diciottesimo. Vediamo quali sono stati gli altri.

Il primo derby italiano in una coppa europea risale alla stagione 1985/1986 quando, il 23 ottobre ed il 6 novembre 1985, si affrontarono il Verona campione d’Italia in carica (e alla sua prima partecipazione alla coppa europea più importante, allora chiamata “Coppa dei Campioni”) e la Juventus campione d’Europa. Erano gli ottavi di finale e a passare il turno furono i bianconeri grazie al pareggio del “Bentegodi” (0-0 il 23 ottobre) e alla vittoria casalinga (2-0) il 6 novembre successivo con gol di Platini su rigore e Serena in un  “Comunale” a porte chiuse per i fatti dell’”Heysel”. Quel primo derby europeo è ricordato anche per le vibranti proteste dell’allora allenatore del Verona, Osvaldo Bagnoli, che, arrabbiato per un arbitraggio a suo parere (ma anche secondo alcuni giocatori gialloblù, tipo Preben Elkjær Larsen) pro-Juve. Negli spogliatori ci furono atti di tensione e l’allenatore del Verona si rivolse ai carabinieri che chiedevano cosa fosse successo con la celebre “se cercate i ladri sono di là, nell’altro spogliatoio”. Il cammino bianconero si concluse poi nei quarti contro il Barcellona. 

Il secondo derby italiano vide ancora di scena la Juventus. Era la Coppa Uefa 1988/1989 e nei quarti i ragazzi di Dino Zoff affrontarono un lanciatissimo Napoli. Le due partite si giocarono il 28 febbraio ed il 15 marzo 1989 e Maradona e compagni ribaltarono, all’allora “San Paolo,  il 2-0 dell’andata (gol di Bruno e autogol di Corradini), la Juventus con una prova enorme: 3-0 ai supplementari con reti di Maradona, Carnevale e gol allo scadere dei supplementari da parte di Renica. Il Napoli in semifinale superò il Bayern Monaco ed in finale ebbe la meglio (nella doppia finale) sullo Stoccarda, riportando la Coppa Uefa in Italia  dopo dodici stagioni.

La stagione successiva vide ancora una volta un derby italiano in Europa. Ed il derby questa volta ci fu addirittura in finale di Coppa Uefa. Di scena, ancora una volta, la Juventus e l’avversaria di allora fu la Fiorentina di un giovane Roberto Baggio. Per la Viola quella fu la prima finale europea dalla sconfitta contro l’Atlético Madrid nell’ultimo atto della Coppa delle Coppe 1961/62 (di cui la Viola era detentrice del trofeo). Ai tempi la finale di Coppa Uefa era l’unica delle tre coppe europee che si giocava in partite di andata e ritorno. Il 2 maggio la finale si giocò allo stadio “Comunale” di Torino e vide la vittoria torinese per 3-1 con le reti di Galia, Casiraghi e de Agostini con il temporaneo pareggio di Buso, ex giocatore juventino. La finale di ritorno si giocò il 16 maggio al “Partenio” di Avellino perché il “Franchi” di Firenze era in fase di ristrutturazione per poter ospitare le partite di Italia ’90 e bastò lo 0-0 alla Juventus per vincere per la seconda volta la Coppa Uefa.

Il 1990 è stato l’anno europeo del calcio italiano: Milan vincitore della Coppa dei Campioni, Juventus vincitrice della Coppa Uefa e Sampdoria vincitrice della Coppa delle Coppe. In più, in estate, il Mondiale di Italia ’90, la grande vetrina del nostro movimento. La quarta coppa europea del tempo era la Supercoppa europea che vedeva di fronte i campioni d’Europa uscenti e la squadra che aveva vinto la Coppa delle Coppe. Et voilà, finale Milan-Sampdoria. A vincere il trofeo fu il Milan: 1-1 il 10 ottobre a Marassi (di Mikhailitchenko ed Evani le reti) e vittoria 2-0, il 29 novembre successivo, con i gol olandesi di Gullit e Rijkaard. Secondo successo consecutivo del Milan di Sacchi in quella manifestazione.

La stagione 1990/1991 vide ben due derby italiani nella stessa competizione, la Coppa Uefa, in quegli anni davvero la ‘’nostra’’ coppa europea per eccellenza.

Si era partiti nei quarti con il derby lombardo nerazzurro tra Atalanta e Inter: 0-0 a Bergamo il 6 marzo 1991, 2-0 a San Siro per l’Inter con i gol di Serena e Matthaeus. 

L’altro derby di quella Coppa Uefa si ebbe in finale e vi arrivarono due squadre mai fino ad allora arrivate in finale in quella coppa: l’Inter di Giovanni Trapattoni e la Roma di mister Ottavio Bianchi. Le loro ultime finali europee erano state quella di Rotterdam del 31 maggio 1972 contro l’Ajax per i milanesi e la finale di Coppa dei Campioni persa in casa contro il Liverpool il 30 maggio 1984 all’”Olimpico”. A trionfare fu l’Inter: vittoria a Milano l’8 maggio 1991 con le reti di Matthaeus e Berti e vittoria casalinga della Roma per 1-0 con rete di Rizzitelli il 22 maggio successivo. Primo acuto dell’Inter e seconda finale consecutiva con in campo due squadre italiane. Per il terzo anno consecutivo, una squadra italiana alzava la Coppa Uefa.

Altro derby italiano anche nella finale di Supercoppa europea 1993…che però non doveva esserci: l’Olympique Marsiglia aveva vinto la Coppa dei Campioni, ma la squadra francese fu squalificata per i fatti di corruzione accaduti durante il match di campionato contro il Valenciennes che portarono la squadra francese campione d’Europa a retrocedere in Ligue 2 e a non difendere il titolo la stagione successiva. A giocare le finali di Supercoppa europea e Coppa Intercontinentale fu la squadra vice-campione d’Europa, il Milan. Nessun problema per la ‘’parte’’ delle Coppa delle Coppe: il Parma aveva sconfitto in finale l’Anversa a Wembley il 12 maggio 1993 e in sole quattro stagioni in Serie A la squadra emiliana contava già in bacheca una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e…la Supercoppa perché a vincere il trofeo furono proprio i ragazzi di Nevio Scala che, nonostante la sconfitta al “Tardini” il 12 gennaio 1994 con gol di Papin, ribaltarono il risultato a San Siro con i gol di Sensini e Crippa. 

Il biennio 1993-1995 ha regalato altri tre derby europei tra squadre italiane. Va da sé che lo ‘’scenario di guerra” era ancora una volta la Coppa Uefa.

Protagonista è stato il Cagliari di mister Bruno Giorgi che in un mese e mezzo affrontò nei quarti ed in semifinale due “compaesane”, la Juventus e l’Inter. I sardi eliminarono la Juventus sconfiggendola sia all’andata (1 marzo 1994) al “Sant’Elia” con  gol di Dely Valdes, sia al “

” (15 marzo 1994) con un secco 1-2 con le reti di Firicano e “Lulù” Oliveira che risposero al vantaggio iniziale di Dino Baggio.

In semifinale invece Matteoli e compagni non poterono nulla contro l’Inter: nonostante il 3-2 in casa (30 marzo) con le reti di Oliveira, Criniti e Pancaro e i gol meneghini di Fontolan e Sosa, al ritorno al “Meazza” non ci fu storia con le reti di Bergkamp, Berti e Jonk. Era il 12 aprile 1994. L’Inter poi sconfisse nella doppia finale il Salisburgo e portò a casa la Coppa Uefa per la seconda volta. Da allora il Cagliari non ha mai più giocato una coppa europea.

Il 3 e 17 maggio 1995 si ebbe il terzo derby italiano in una finale di Coppa Uefa: da una parte, la Juventus neo scudettata, dall’altra il sorprendente Parma (che tanto sorpresa alla fine non era più) arrivato alla terza finale europea in tre anni e alla quinta partecipazione in Serie A. A vincere la Coppa Uefa fu il Parma con Dino Baggio mattatore: il centrocampista di Camposampiero segnò il gol vittoria all’andata al “Tardini” (1-0, 3 maggio 1995) ed il gol del pareggio al ritorno (1-1, 17 maggio 1995) dopo il vantaggio juventino del compianto Gianluca Vialli. Il Parma chiuderà poi terzo in campionato mentre la Juventus farà il double vincendo la Coppa Italia in finale contro? Il Parma, ovviamente.

Dopo un “buco” di tre stagioni, ecco tornare un altro derby italiano. Ovviamente in Coppa Uefa. Ovviamente in finale. Il 6 maggio 1998 al “Parco dei Principi” di Parigi di scena Lazio-Inter. A vincere furono i nerazzurri (alla terza vittoria della coppa in sette stagioni) contro una ottima Lazio. 0-3 il finale con tutti gol sudamericani: Zamorano, Zanetti e Ronaldo. Il numero 9 dell’Inter aveva segnato un gol iconico a tu-per-tu con Marchegiani. 

Tra il 1967 ed il 2008 c’è stata una quinta coppa europea, la Coppa Intertoto, bistrattata e poco considerata. E visto che gli anni Ottanta e Novanta sono stati i nostri anni di dominio calcistico europeo, anche in quella coppa abbiamo sfoderato un derby nazionale. Era l’estate 1998 (25 luglio-5 agosto) ed in semifinale si ritrovarono di fronte Bologna e Sampdoria: i felsinei ed il Doria si erano classificati entrambi ottavi in campionato. A prevalere fu il Bologna, vincendo in casa all’andata 3-1 con reti bolognesi di Andersson, Paramatti e Kolivanov che “cancellarono” il gol del pareggio di Palmieri. Lo stesso Palmieri segnò il gol vittoria blucerchiato, ma a passare il turno fu il Bologna di mister Carlo Mazzone che, alla fine, vinse la Coppa Intertoto e si qualificò alla seguente Coppa Uefa. 

La stagione 2002/2003 è considerata l’apice del nostro calcio: più degli anni Ottanta dove vincemmo sette coppe europee e dei Novanta dove alzammo diciassette coppe. Il motivo fu che in Champions, quella stagione, portammo ben tre squadre in semifinale, con la certezza di avere una squadra italiana in finale. L’urna aveva stabilito che il 7 e 13 maggio Milan e Inter si sarebbero affrontate in un derby cittadino fratricida, mentre la Juventus avrebbe affrontato il Real Madrid. 

Grazie alla regola del gol in trasferta (anche se le partite si giocarono nello stesso stadio), ad andare in finale furono i rossoneri grazie allo 0-0 dell’andata in casa rossonera e all’1-1 del ritorno, con gol di Shevchenko e Martins. Anche la Juve fece il suo dovere, eliminando i campioni d’Europa in carica.

Morale della favola: 28 maggio 2003, stadio “Old Trafford” di Manchester, finale Juventus-Milan. Quello era il secondo derby tra due squadre dello stesso Paese in quattro stagioni nella finale di Champions: il primo fu Real Madrid-Valencia del 24 maggio 2000.

I bianconeri cercarono la terza vittoria dopo le sconfitte in finale del 1997 e del 1998, i rossoneri volevano tornare sul tetto d’Europa dopo nove anni. La finale fu combattuta e si chiuse sullo 0-0 dopo i tempi regolamentari ed i supplementari, anche se al minuto 9 fu annullato un gol a Shevchendko.

Calci di rigore che premiarono il Milan: sbagliarono Kaladze e Seedorf, ma non fallirono Serginho, Nesta e Shevchenko. Per i bianconeri segnarono Birindelli e del Piero, ma sbagliarono Trezeguet, Zalayeta e Montero. Il rigore decisivo milanista lo siglò Schevchenko. 

Due stagioni dopo il derby milanese del 2003, ecco che nei quarti della Champions 2004/2005 l’urna di Nyon sorteggiò ancora una volta Milan contro Inter. L’andata si giocò il 6 aprile 2005, il ritorno il 12 aprile. A passare il turno fu il Milan grazie al 2-0 dell’andata (reti di Stam e di Shevchenko), mentre il match di ritorno fu vinto 0-3 a tavolino dai rossoneri perché al 73’, con il Milan avanti 1-0, furono lanciati oggetti e fumogeni da parte dei tifosi interisti verso l’area rossonera, colpendo anche il portiere milanista Dida.

Rimarrà iconica l’immagine di Materazzi che appoggia il suo gomito destro sulla spalla sinistra di Rui Costa mentre erano intenti a guardare lo “spettacolo” dei fumogeni lanciati dai supporter interisti.

Il Milan poi in semi- sconfiggerà il PSV Eindhoven ed in finale, a Istanbul, sarà sconfitto ai rigori dal Liverpool. Liverpool sotto 3-0 nel primo tempo e che nella ripresa, in sei minuti (tra il 54’ ed il 60’), si portò sul 3-3, portando il Milan ai rigori, con capitan Stevan Gerrard che alzò sotto il cielo turco quella coppa che i milanisti sentivano loro alla fine del primo tempo e che persero ai calci di rigore con errore decisivo da parte di chi non aveva sbagliato due anni prima a Manchester, Andrej Schevchenko.

Gli ultimi derby italiani in Europea si sono svolti nelle stagioni di Europa League 2013/2014 e 2014/2015. In entrambi i casi fu protagonista la Fiorentina che in entrambi i casi (negli ottavi di finale) affrontò la Juventus e la Roma.

Nel primo caso, fu la Juventus (retrocessa dalla Champions League) a passare il turno grazie al pareggio dello “Stadium” (13 marzo 2014) con le reti di Vidal e Gomez e alla vittoria al “Franchi” la settimana successiva con il gol di Pirlo. La Juventus arrivò poi in semifinale dove venne eliminata in casa dal Benfica che poi perse, sempre allo “Stadium”, in finale, ai rigori, contro il Siviglia. 

La Fiorentina invece la stagione successiva ebbe la meglio sulla Roma, pareggiando all’andata a Firenze (12 marzo 2015) con i gol di Ilicic e Keità, mentre il 19 marzo la Viola si sbarazzò della Roma con un netto 0-3 con i gol di Rodriguez, Alonso e Basanta. Il cammino della Viola si interruppe in semifinale contro il Siviglia, poi vincitore della manifestazione. 

A otto anni dall’ultimo derby italiano in Europa, ora tocca Napoli e Milan farci sognare.

In chiusura, un po’ di storia: il primo derby tra squadre dello stesso paese si  ebbe nella Coppa dei Campioni 1957/1958, quando i campioni in carica del Real Madrid affrontarono i campioni nazionali del Siviglia, eliminandoli nei quarti di finale. Derby spagnolo, anzi madridista, anche la stagione successiva dove il Real Madrid, detentore del trofeo, affrontò i “cugini” dell’Atlético Madrid: a passare il turno furono ancora le merengues. Anche la stagione successiva ci fu un altro derby spagnolo: in semifinale ecco Real Madrid-Barcellona e vittoria del Real che vinse poi la quinta Coppa dei Campioni consecutiva. Real Madrid-Barcellona che si giocò anche la stagione successiva, ma a prevalere furono i catalani negli ottavi di finale.

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