Per tanti è il miglior allenatore al mondo, per altrettanti è solo un filosofo del calcio (come lo definì Ibra in tempi non sospetti). Quel che è certo è che tutte le grandi lo vorrebbero sulla propria panchina, tra cui la Juventus (che ha provato a prenderlo). Ma siete sicuri di sapere tutto sul genietto di Santpedor?
Pep il “Laureato”
Pep da la sensazione di essere un vero e proprio secchione della panchina, uno scienziato, un filosofo del gioco del pallone. Ebbene, Guardiola non si è solo laureato allenatore a pieni voti all’università della UEFA, bensì anche all’università vera, quella che molti di noi hanno frequentato ottenendo o meno l’ambito titolo. Pep infatti ha conseguito una laurea in fisioterapia, parla cinque lingue (se si conta il catalano sono sei) e ha anche diverse pubblicazioni all’attivo. Come se non bastasse qualche anno fa Pep si è preso una pausa dal calcio per trasferirsi s New York dove ha alimentato la sua sete di conoscenza in campo letterario e artistico. Insomma, Pep filosofo lo è di soprannome… e di fatto!
Guardiola: da raccattapalle a campione d’Europa
Nel 1985 un giovanissimo canterano di nome Josep era “di servizio” a bordocampo per la trasferta juventina al Camp Nou. A fine partita, approfittando della situazione, cercò il contato con il fuoriclasse bianconero Michel Platini domandandogli un autografo. Grande fu la sua sorpresa quando Platini gli negò quell’autografo, confermandosi non soltanto gelido dal dischetto… ma anche nella vita vera. Chissà se i due ne hanno poi riparlato nei loro incontri degli ultimi anni e se Platini avesse negato quell’autografo, sapendo chi sarebbe diventato quel piccolo canterano dagli occhi brillanti.
Lo sport preferito da Pep. Il calcio? No, il golf!
Meglio il golf che il calcio per Guardiola. Del resto, quando le tue giornate si compongono al 99% di qualcosa, quando puoi evadere pensi ad altro. Ebbene, quel 1% di tempo che lo spagnolo non dedica a pensare al fútbol lo passa giocando a golf con il figlio Mario e vari amici professionisti nei verdi prati dei club del Greater Manchester. Non solo in Inghilterra però Pep pratica questo sport, bensì in tutto il mondo, tanto da aver dichiarato più volte di spostarsi da un capo all’altro del vecchio continente proprio per partecipare a tornei di golf o semplicemente rilassarsi sui campi con amici italiani, spagnoli, francesi.
Il maestro di Pep Guardiola è italiano
In molti sanno che Guardiola ebbe nella sua carriera da calciatore una più o meno lunga parentesi italiana tra Brescia e Roma. In pochi sanno del rapporto che intercorreva tra il mister Carlo Mazzone e il filosofo catalano; a testimonianza di ciò le parole che in più di un occasione Guardiola ha avuto nei riguardi di mister Mazzone e non solo, estendendole anche alla filosofia calcistica italiana. Come ricordato dal mister spagnolo infatti Mazzone e gli allenatori italiani “trattano il campo di calcio come una tela”; questa affermazione di per sé ci fa già capire quanta stima Pep abbia per il nostro calcio e per i nostri allenatori (ribadita anche in tempo non sospetti per Gasperini e la sua Atalanta durante il doppio match di Champions della scorsa stagione) e quanto si sia lasciato influenzare da questo tipo di filosofia di gioco.
D’altro canto, Mazzone conferma questo rapporto di amore tra di loro e i piacevoli ricordi che li legano indissolubilmente, tanto che quando la madre di Pep è venuta a mancare a causa del covid – la scorsa primavera – Mazzone pubblicò sul suo Instagram un post per Guardiola che recitava così: “Ti vogliamo bene ! Ti voglio bene come un figlio” – firmato “Carlo Mazzone e famiglia”.