Il big match del weekend spagnolo rischia di essere decisivo per il campionato. Nell’attesa, andiamo a scoprire alcune curiosità sui protagonisti in campo.
Sabato pomeriggio, alle ore 16.15, andrà in scena al Camp Nou il match che potrebbe decidere le sorti della Liga. La formazione blaugrana ospiterà nel suo stadio l’Atletico Madrid, attualmente capolista in campionato con un vantaggio di soli due punti su Real Madrid e lo stesso Barcellona. In questa stagione la squadra di Diego Simeone ha messo in mostra la solita tenacia difensiva, subendo appena 22 reti e, grazie anche all’acquisto azzeccato di Luis Suarez (19 goal in campionato), ha dominato per lunghi tratti la Liga. Il club catalano, invece, anche quest’anno ha il miglior attacco, grazie agli 80 goal realizzati da Messi e compagni. Insomma, ad attenderci ci sarà il consueto scontro tra due filosofie di gioco opposte: la rapidità e la tecnica del Barça contro il muro difensivo del Cholo, con quest’ultimo che cercherà come sempre di trovare un modo per innervosire i catalani.
In occasione di questa importante partita, andiamo a gustarci alcune curiosità sui suoi protagonisti.
Messi al Como, leggenda o realtà?
Da anni circolano voci di un Lionel Messi quindicenne scartato ad un provino del Como perché troppo esile. Voci alimentate in più di un’occasione dall’ex presidente dei comaschi, Enrico Preziosi. Vista la fonte, nessuno ha mai messo in dubbio questa notizia ma, indagando più a fondo, ci sono alcune cose che non tornano. La prima incongruenza riguarda proprio l’età: stando alle parole di Preziosi, Messi sarebbe sbarcato in Italia nel 2002, ma l’argentino all’epoca era già tesserato da 2 anni per la Federazione Spagnola, in seguito al provino con il Barcellona.
Un’ulteriore conferma era arrivata grazie al Corriere di Como, che inviò una mail all’ufficio stampa del Barça per avere delucidazioni in merito, confermando che non c’è mai stato alcun provino di Messi al Como.
In definitiva, una delle tante sparate dell’attuale presidente del Genoa.
Quando Koeman si pulì il sedere con la maglia della Germania
Olanda Germania non è mai stata una partita qualsiasi. La rivalità tra le due squadre aveva radici storiche, precisamente da quando i nazisti invasero il Paese dei tulipani nella guerra lampo del 1940, e la sconfitta patita nella finale del mondiale del ’74, con l’Olanda favoritissima, non aiutò a distendere gli animi.
Il 21 giugno del 1988 le due nazioni si giocarono la semifinale degli europei, che videro l’Olanda trionfare per 2 a 1. A segnare la rete del momentaneo pareggio ci pensò proprio l’attuale allenatore blaugrana, il quale si rese protagonista anche di un altro episodio. A fine partita, infatti, Koeman andò sotto la curva dei tifosi tedeschi e con la maglia di Olaf Thon, numero 10 di quella Germania, mimò il gesto il pulirsi il sedere.
Chissà come sarebbe andata se in campo, come avversario, ci fosse stato il Cholo Simeone.
Jordi Alba e la patente
Siamo abituati ad associare calciatori a costosissime supercar, quindi stupirà un po’ la notizia del terzino del Barça neopatentato. Jordi, infatti, ha preso la patente soltanto l’anno scorso e, prima di raggiungere questo storico traguardo, si faceva accompagnare ad allenamenti e partite dai compagni di squadra, sebbene Gerard Piqué, malignamente, aveva scherzato dicendo che veniva accompagnato dal padre, come il giovanissimo talento Ansu Fati. Ora che ha ottenuto la licenza di guida, potrebbe proporsi lui nel ruolo di autista dei giovani talenti minorenni della cantera blaugrana.
Suarez il netturbino
El Pistolero è cresciuto nelle giovanili del Nacional de Montevideo. La capitale uruguagia non è propriamente una città pulita, soprattutto nei quartieri più degradati, e spesso e volentieri sono i volontari ad occuparsi di pulire le strade. Tra questi c’era anche un giovane Suarez che, per guadagnarsi qualche soldo, tra una seduta di allenamento e l’altra lavorava come spazzino per le vie della capitale.
L’allenatore più pagato al mondo
Quando parliamo di allenatori strapagati, vengono subito in mente Guardiola e Mourinho, che negli anni sono sempre riusciti a strappare contratti sostanziosi ai loro datori di lavoro. Al momento, però, non c’è né uno né l’altro al primo posto di questa invidiata classifica. Con ampio vantaggio sul secondo, troviamo Diego Simeone che, con uno stipendio da 41 milioni di euro lordi a stagione, occupa la prima posizione. Sono meritati o poteva accontentarsi anche di meno?
Saul Niguez al Real Madrid
Il giovane centrocampista dei Colchoneros è una delle punte di diamante della squadra di Simeone, ma in quanti sanno che Saul aveva iniziato la sua carriera nelle giovanili dei Blancos? L’esperienza con gli odiati cugini, però, non andò molto bene, anzi, come raccontato dallo stesso giocatore, fuori dal campo veniva letteralmente bullizzato dai compagni di squadra:
Dopo l’ennessimo torto subito, Saul decise di passare ai rivali, facendo perdere al Real uno dei più grandi talenti degli ultimi anni.