Ritorna la rubrica “CHI trÈ?” e questo giro voliamo in Germania, per scoprire qualche curiosità sul giovane talento del Bayern Monaco.
Le maglie di Leroy Sané
Nato a Essen l’11 gennaio del 1996, Leroy Aziz Sané è stato etichettato immediatamente dagli addetti come uno dei più grandi prospetti del calcio tedesco e, nonostante la ancor giovane età, ha dimostrato a tutti che non si sbagliavano. Rapidità nello stretto, allungo bruciante, capacità di saltare l’uomo con facilità e un piede sinitro educatissimo sono solo alcune delle doti che lo hanno reso in poco tempo uno dei calciatori più desiderati d’Europa.
Dopo aver iniziato nelle giovanili del Wattenscheid, è passato prima allo Schalke 04 e poi al Bayer Leverkusen, per infine ritornare alla squadra di Gelsenkirchen, con cui ha esordito in Bundesliga il 20 aprile del 2014, subentrando nella sconfitta esterna contro lo Stoccarda. La stagione successiva, dopo aver convinto allenatore e staff tecnico, viene aggregato definitivamente alla prima squadra e inizia a farsi conoscere anche all’estero, in particolare in occasione del suo debutto in Champions League al Santiago Bernabeu, quando segnò la rete del momentaneo 3 a 3. Al termine della stagione seguente, che ha visto i suoi numeri crescere sia in termini di presenze che di goal, viene ceduto al Manchester City per 45 milioni di euro.
Sotto la guida di Pep Guardiola fa il definitivo salto di qualità, segnando 39 goal e fornendo 45 assist in 135 partite, e aiutando i Citizens a conquistare due Premier League. L’ultima stagione con la maglia del City è stata però condizionata dal grave infortunio al ginocchio occorso durante Il Community Shield contro il Liverpool, che lo costringerà in infermeria per 6 mesi. Prima di quel match si vociferava di un accordo trovato tra il Bayern Monaco e la squadra di Manchester, ma l’infortuniò bloccò tutto. Tuttavia, dopo essersi ristabilito completamente, la squadra bavarese ritorna a bussare alla porta del City e si porta via il talento tedesco per 49 milioni di euro (più 11 di bonus). Con la corazzata tedesca vince la Supercoppa europea e la Coppa del mondo per club, e siamo certi che la lista dei trofei non si fermerà qui.
Frasi celebri
A un fan, che gli ha chiesto chi secondo lui è il più grande giocatore della storia del calcio, ha risposto così:
DNA da sportivo
Sané è uno di quei calciatori che incantano i tifosi. Lui danza sul pallone, oltre ad avere un ottimo feeling con il goal. Chi conosce i suoi genitori, però, non si sarà di certo stupito di queste sue doti. Leroy, infatti, è figlio di Souleymane Sané e di Regina Weber. Il padre è stato un ex calciatore (di origine senegalese), capocanniere del campionato austriaco nel 1995, mentre la madre è stata medagliata olimpica (bronzo) a Los Angeles ’84 nella ginnastica ritmica.
Un tatuaggio “riconoscibile”
Nel corso degli anni alcuni calciatori non si sono di certo distinti per i tatuaggi sobri. Come dimenticare i maxi leoni tatuati sul corpo di Memphis Depay, Mauro Icardi e Zlatan Ibrahimovic, o ancora i tattoo a tema serie tv di Otamendi. Come questi suoi colleghi, anche Sané ha voluto iscriversi alla lista dei giocatori a cui piace imbrattare il proprio corpo. L’ala del Bayern però ha voluto fare un salto di livello e ha deciso di tatuarsi nientemeno che…se stesso. Sulla schiena, infatti, domina l’immagine della sua esultanza dopo il goal segnato negli ottavi di finale di Champions al Monaco.
Un debito sulla coscienza
Restiamo a quella partita che, a quanto pare, non ha portato soltanto a un rivedibile tatuaggio, ma aveva causato anche danni ad uno scommettitore tedesco, che visse probabilmente la peggior serata della sua vita. Quest’ultimo aveva infatti giocato la combo vittoria per 4 a 2 dell’Atletico Madrid in casa del Leverkusen e 4 a 3 del City contro il Monaco. Vincita sfumata all’81° minuto, quando Sané realizzò la rete del definitivo 5 a 3, facendogli perdere così ben 34mila euro. Sané si era anche detto dispiaciuto, rispondendo ad un tweet dell’uomo, che non l’aveva proprio presa con filosofia. Una cosa è sicura: nessuno avrebbe voluto essere al suo posto.
Esordio da favola
L’11 marzo del 2015 è una data che Sané non dimenticherà facilmente. Quel giorno faceva il suo debutto in Champions contro il Real Madrid al Santiago Bernabeu e durante il match mise già in mostra la personalità che convinse Guardiola a portarlo a Manchester. Con i suoi cambi di ritmo mandò più volte in confusione gli avversari, che non riuscivano a tenere il passo di quel leggiadro 19enne. Al 57° minuto arrivò anche la gioia del goal. Leroy ricevette palla al limite dell’area da posizione defilata, si girò e fece partire un grandioso sinistro a giro che si insaccò nell’angolo lontano, con Iker Casillas incolpevole spettatore.