Fresh and Sneak: Kareem ci mette la faccia
Schiacciate vietate per colpa sua
Il compleanno numero 73 (16 aprile 1947) di un grande uomo come Kareem Abdul Jabbar, il fu Lew Alcindor che infranse tutti i record a UCLA e che costrinse l’NCAA a vietare le schiacciate per colpa sua.
L’occasione è davvero giusta per parlarvi di un paio di sneakers iconiche e scolpite nella memoria di chi ha vissuto soprattutto gli anni ‘70 e ‘80.
Si, proprio quelli dei suoi Milwaukee Bucks prima e dei Lakers dello showtime di Pat Riley dopo, con ai piedi sempre un paio di Adidas.
Per molte stagioni quelle che recavano sulla linguetta la sua facciona, di Kareem Abdul Jabbar, immesse sul mercato dal brand tedesco delle tre strisce nel 1971, proprio l’anno in cui assunse il nome arabo che tutti conosciamo, dopo essersi già convertito all’Islam nel 1964.
Kareem Abdul Jabbar amico di Muhammad Alì
Eh sì, perché il buon Kareem nella vita ci ha davvero sempre messo la faccia, come attivista politico negli anni ‘60. Giovanissimo sostenitore dei diritti degli afro americani e amico personale di Muhammad Alì, come musicista, filosofo, giornalista, grande cestista e, nel nostro caso, anche come primo influencer dell’era moderna per un modello di scarpe da basket che io ricorderò sempre ai piedi dei miei compagni e avversari di mini basket, quando, sbarbato, cominciai a giocare in Furla.
Erano gli anni delle leggendarie sneakers di pelle, alte o basse, che ti facevano sentire più vicino ai tuoi miti.
A Kareem nel basket, come a Stan Smith nel tennis, entrambi con le proprie facce sulle linguette.
Kareem Abdul Jabbar: Attualmente fuori produzione
Attualmente mi dicono siano fuori produzione, trovo però queste scarpe ancora oggi stilosissime e attuali, come tutte le lezioni di vita e di sport che ci ha lasciato Kareem in questi anni.
Oltre ad avere, a tutt’oggi, ancora scolpito negli annali dell’NBA il suo nome come miglior marcatore di sempre nella storia del gioco, porta con sè anche l’eredità di coach John Wooden, suo allenatore e sodale ai tempi di UCLA, in una frase che spiega molte cose della sua filosofia: “Vincere è l’effetto collaterale del lavoro duro. Non sperare. La speranza è per la gente non preparata”.
Buon compleanno Kareem, a te e alle tue scarpe, compagne di mille battaglie.