È il 2018 quando tutto il mondo tennistico si accorge seriamente di chi sia Alexander Zverev: il tennista tedesco (ma di origine russa) vince le prestigiose ATP Finals ad appena 23 anni, sconfiggendo l’allora numero 1 del mondo Novak Djokovic. È un tennista altissimo – 198 cm – e che gioca sferrando colpi potentissimi dalla linea di fondo, ma che soprattutto dà l’impressione di essere destinato a scalare rapidamente le gerarchie del tennis e, perché no, a conquistare anche qualche Slam.
Purtroppo, ad ora la storia è andata un po’ diversamente: pur avendo vinto oltre 20 titoli in singolare ed essere comunque tra interpreti di questo sport al mondo, Zverev non sembra ancora essere quel tennista che prometteva di diventare solo qualche anno fa. Un brutto infortunio ma soprattutto una tenuta mentale non di primo livello che lo porta perdere la concentrazione nei momenti salienti delle partite importanti hanno minato il suo percorso; comunque, Zverev ha ancora diversi anni davanti per dimostrare di poter essere annoverato tra i grandi campioni contemporanaei.
I primi titoli e la scalata nel ranking mondiale
Alexander Zverev, detto Sascha, comincia la sua carriera tra i professionisti nel 2011, a soli 14 anni, e vince il primo titolo ATP nel 2016 sconfiggendo Daniil Medvedev all’Open di San Pietroburgo. Già l’anno successivo ottiene due importantissimi successi, vincendo i Masters 1000 di Roma e Montréal: del primo, tra l’altro, è il più giovane finalista dai tempi di Rafael Nadal, mentre nel secondo perde un solo set in tutta la competizione. Nonostante le brutte eliminazione ad altri tornei, come quelle maturate al primo turno al Roland Garros ai Masters di Parigi, chiude l’anno come numero 3 assoluto al mondo, e i suoi incontri si impongono rapidamente come dei must watch nel cuore degli appassionati. Alle sue prime ATP Finals non performa molto bene, ma è solo il preludio di un’altra annata sensazionale che arriverà di lì a poco.
2018-2020: Le ATP Finals e la finale US Open
Il 2018 vede Zverev trionfare in ben 4 titoli ATP: il primo successo arriva il 6 maggio agli internazionali di Baviera, mentre il weekend successivo trionfa all’Open di Madrid conquistando così il suo terzo, prestigioso Masters 1000; la vittoria arriva infliggendo un doppio 6-4 a Dominic Thiem. Dopo aver vinto anche a Washington, il grande colpo arriva proprio alla fine dell’anno: alle ATP Finals di Londra sconfigge Roger Federer in semifinale e Novak Djokovic in finale, trionfando così nel torneo che raduna i migliori 8 tennisti del mondo e imponendosi definitivamente a livello globale.
Dopo un 2019 interlocutorio, dove conquista un solo titolo in singolare, il 2020 lo vede approdare alla sua prima, attesissima finale in uno Slam, dal quale però esce sconfitto in un serrato confronto con Dominic Thiem. Qui, i problemi di tenuta mentale di Zverev che abbiamo menzionato in apertura emergono nel momento peggiore: in vantaggio di 2 set a 0, il tennista tedesco si fa rimontare e perde al tie-break del quinto set, arrivando persino a sbagliare il servizio per il match. È la prima volta dal 1949 che un tennista in vantaggio per 2-0 nella finale degli US Open si fa rimontare fino a perdere il titolo.
2022-2024: l’infortunio, il ritorno e lo Slam di Parigi
Il 2022 di Zverev, che nel frattempo si è parzialmente riscattato conquistando l’oro olimpico e le ATP Finals per la seconda volta, è vittima di un tremendo infortunio durante le semifinali del Roland Garros: nel secondo set si lesiona i tre legamenti della caviglia ed è costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico. L’unica consolazione è il matematico raggiungimento al 2° posto del ranking – ad ora il suo posizionamento più alto – proprio prima della lunga pausa alla quale è costretto. Torna in campo all’inizio del 2023 e riprende la sua scalata al vertice, raggiungendo la terza semifinale del Roland Garros consecutiva e vincendo l’Open di Amburgo: a fine anno prende parte alle ATP Finals, non superando però la fase a gironi.
Nel 2024 riesce a tornare in una finale di Slam a quattro anni dall’ultima volta: all’atto conclusivo del Roland Garros viene sconfitto da Carlos Alcaraz, riuscendo a portarsi in vantaggio per 2 set a 1 ma crollando nuovamente nei due set conclusivi. Arriva infine alle ATP Finals di Torino da numero 2 del mondo: disputa un’impressionante fase a gironi, vincendo tutti e tre gli incontri tra cui quello su Carlos Alcaraz; in semifinale, però, esce a sorpresa contro Taylor Fritz perdendo al decisivo tie-break.
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