Attuale numero 10 del mondo, Gregor Dimitrov è un tennista bulgaro che in molti nel nostro paese hanno conosciuto a marzo 2024, quando ha affrontato il nostro Jannik Sinner nella finale dei Masters 1000 di Miami. Un atleta solido, con un gioco completo e adatto a tutte le superfici e che ha il punto di forza nell’attacco dalla lunga distanza. Riscopriamo la carriera di questo giocatore già passato alla storia per essere il primo tennista del proprio paese a vincere un torneo ATP dall’introduzione del sistema Open.
Gregor Dimitrov: origine e primi anni
Dimitrov nasce a Haskovo nel 1991 e inizia a giocare a tennis all’età di 5 anni insieme al padre, ex pallavolista e in seguito diventato allenatore tennistico. Tra il 2004 e il 2005 fa le sue prime apparizioni ai circuiti junior, mentre nel 2008 vince Wimbledon e US Open di categoria, salendo al primo posto del ranking mondiale. Sceglie quindi di passare al professionismo, vincendo il suo primo titolo ATP nel 2013, quando trionfa agli Open di Stoccolma. Il 2014 è un ottimo anno: vince tre titoli ATP tra cui il prestigioso torneo del Queen’s, raggiunge le semifinali di Wimbledon – dove si arrende a Novak Djokovic – e per la prima volta entra nella top 10 del ranking ATP.
2017, l’anno del prime di Gregor Dimitrov
Il 2017 è senza ombra di dubbio l’anno migliore della carriera di Dimitrov, perlomeno sino a questo momento. Inaugura la stagione vincendo a Brisbane, tornando così a sollevare un trofeo dopo una parentesi di due anni e mezzo e sconfiggendo lungo la strada ben 3 tennisti in top 10 mondiale. Continua l’ottimo periodo arrivando fino alle semifinali degli Australian Open, dove viene sconfitto in 5 combattuti set dal leggendario Rafael Nadal. La settimana successiva trionfa al torneo casalingo di Sofia, imponendosi nel match conclusivo su Goffin con il punteggio di 7-5, 6-4.
Nel corso della stagione riesce a rientrare nella top 10 mondiale in virtù degli ottimi risultati, tra cui spiccano anche il terzo turno al Roland Garros, la semifinale al Queen’s e il quarto turno a Wimbledon, dove perde con Roger Federer. La stagione del cemento, però, è quella che gli regala le soddisfazioni più grandi, con il trionfo ai Masters di Cincinnati, il suo primo grande trofeo in carriera. Per tutto il torneo, dove è in stato di grazia, non perde nemmeno un set e cede soltanto un turno di battuta. Sconfigge Feliciano López, Juan Martín del Potro, Yūichi Sugita e Josh Isner per farsi strada sino alla finale con Nick Kyrgios, dove vince per due set a zero.
L’eccellente periodo lo vede arrivare fino alla sesta posizione del ranking mondiale, che gli permette di accedere alle sue prime ATP Finals. Si classifica primo nel proprio girone battendo Dominic Thiem, Pablo Carreño Busta e David Goffin; in semifinale ha la meglio su Jack Sock mentre all’atto conclusivo incontra di nuovo David Goffin, che nel frattempo aveva siglato l’upset del torneo battendo Roger Federer. Con il punteggio di 7-5, 4-6, 6-3 vince le ATP Finals, diventando il primo bulgaro di sempre a riuscirci e volando al terzo posto della classifica mondiale, tutt’ora suo massimo in carriera.
Declino e rinascita di Grigor Dimitrov
Dopo un 2017 esaltante, in pochi si aspettavano un crollo così vertiginoso come quello che arriva nell’anno e mezzo seguente: Dimitrov gioca molto ma raccoglie pochissimi risultati, complice qualche infortunio, e scende fino al numero 79 del ranking mondiale, posizione con cui si presenta agli US Open 2019. Qui è protagonista della sua miglior prova del periodo, arrivando fino alle semifinali dove cede in 3 set a Daniil Medvedev: da segnalare l’incredibile vittoria contro l’allora numero 3 del mondo Roger Federer, con cui aveva perso tutti i sette incontri disputati in precedenza. L’ottima performance al torneo interrompe il suo periodo negativo e, complice la semifinale raggiunta ai Masters di Parigi, rientra nella top 20.
Facciamo un flash forward fino al 2024, l’anno della rinascita di Dimitrov: nelle stagioni precedenti il bulgaro alterna infatti buoni risultati, come la finale al Masters di Parigi raggiunta nel 2023, a scottanti eliminazioni, oscillando sempre intorno alla top 20 mondiale. La nuova stagione, però, inizia nel segno di una sospirata vittoria: a Brisbane si impone in finale su Holger Rune e solleva il suo primo titolo in carriera dal 2017. Performa molto bene anche ai Masters di Miami, dove vince su Hurkacz, su Carlos Alcaraz e su Zverev e arriva sino alla finale contro Jannik Sinner: perderà l’ultimo atto, ma a fine torneo rientra in top 10 mondiale dopo oltre 6 anni di assenza.
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