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Happy (per davvero) Casa Brindisi

Vince, diverte e convince. Un primato in classifica, seppur momentaneo, comunque ricco di significato.

Le prove generali a Venezia, all’esordio, lottando e con una sconfitta maturata solo nel finale. Poi, una volta prese le misure, Brindisi non si è più fermata ed ha inanellato una striscia di sei vittorie in fila che, almeno per qualche ora (in attesa dell’impegno pomeridiano di Milano) l’ha posta in testa alla classifica. Non è la prima volta che la New Basket guarda tutti dall’alto (era già successo per sei giornate nel 2013-14, sempre in coabitazione,  incluso il giro di boa che la laureò campione d’Inverno), ma per l’Happy Casa è un primato momentaneo comunque ricco di significato. Costretta all’ennesima ricostruzione per la fisiologica fuga dei pezzi pregiati, stavolta la Stella del Sud ha dovuto fare i conti anche con i dolorosi addii di Brown (a Kazan) e Banks (Bologna, sponda Fortitudo), le cui conferme, dodici mesi prima, avevano decisamente contribuito ad attenuare la partenza verso Milano di un Moraschini ripescato dalla A2 e definitivamente restituito al basket che conta. 

Ma, ormai abituata ai meccanismi e alle regole non scritte del mercato, la consolidata e confermatissima coppia Vitucci – Giofré (apprezzatissima la rubrica primaverile del coach veneto, tra musica, libri ed interviste ai personaggi storici dello sport brindisino) non si è di certo persa d’animo, assemblando un roster che sembra aver trovato già la sua fisionomia dopo appena sette giornate. La coppia Harrison (19.7 + 4 ast e quasi 4 rimbalzi per gara) – Thompson (47 punti nelle due sfide contro Fortitudo e Virtus, dopo i 10 di media nelle prime cinque gare) è la guida, solida ed affidabile, di un gruppo in cui, aspettando la crescita dei debuttanti Udom (ieri due triple) e Visconti (altro prospetto reduce da un A2 in cui Giofré ha già saputo pescare ottimamente in passato), Zanelli e Gaspardo assicurano usato sicuro ed impatto immediato ad ogni apparizione sul parquet e il resto degli stranieri recita perfettamente la parte assegnatagli nel copione, a partire dalla straripante e contagiosa energia di Derek Willis, un lungo bianco di 2.06 capace di regalare anche nove assist nella quarta doppia doppia consecutiva di ieri sera a Bologna. 

Gli oltre 41 rimbalzi di squadra per gara (seconda solo a Trieste, che ha, però, due gare in meno) testimoniano anche numericamente la compattezza del roster  e compensano un tiro da 3 nel quale i salentini (32%) hanno lasciato l’ultimo posto a proprio all’Allianz. Continuando a divertire a ritmo di 88 punti di media, ma anche e soprattutto grazie ad una difesa (la terza migliore del campionato) che ha permesso a Udom e compagni di espugnare con autorevolezza la Segafredo Arena, pur segnando solo 4 punti nei primi sei minuti di quarto periodo e respingendo definitivamente una Virtus rientrata fino al -2.

Il modo migliore per approcciarsi alla settimana del debutto europeo con il Darussafaka e la trasferta a Sassari domenica a pranzo, una sfida ormai ricorrente e ricca di incroci anche ai piani alti, da quando dieci anni fa entrambe per la prima volta sbarcarono nella massima serie. E in attesa della New Arena (già pubblicato il bando, con la sola offerta presentata proprio dall’associazione temporanea capeggiata dalla New Basket) che sorgerà di fianco allo storico e sempre affascinante PalaPentassuglia.

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