Vai al contenuto

TOP 5 Serie A – 6° Giornata

La TOP 5 di CFVB sulla 6^ giornata di Serie A.

La vittoria della Virtus Roma sul campo di Brescia, in una partita cominciata con una voluta infrazione di 24’’ per protestare contro la mancata elargizione del primo stipendio da inizio stagione, è l’immagine più forte di una 6^ giornata condizionata anche da due rinvii causati dal Covid, protagonista pure su altri campi. Nelle restanti sfide, Trento sogna per 30’ l’impresa al Forum (senza Pascolo e Mezzanotte, con Sanders espulso nel secondo quarto), ed è la prima a perdere con Milano al di sotto della doppia cifra di svantaggio, mentre sono fantascientifici i primi tempi da 17 punti e 5/6 da tre di Stefano Tonut e 67, con 13/16 sempre dall’arco, della Dinamo Sassari.


Darius Thompson (Happy Casa Brindisi) – Tra le sfuriate di Harrison (15 nel primo quarto, inclusa una bomba allo scadere poco oltre la metà campo) e la contagiosa energia di Willis (alla terza doppia doppia consecutiva, con 15 punti e 15 rimbalzi), si inserisce la silenziosa concretezza del confermato play di Brindisi, seconda solitaria ed alla quinta vittoria in fila: non sbaglia mai da 2 (8/8), smazza 4 assist e conquista anche 3 rimbalzi, segnando 22 punti in appena 21’ di utilizzo.


Michael Roll (Armani Exchange Olimpia Milano) – L’ex Shields è il miglior realizzatore (24), ma lui è chirurgico (chiuderà con 5/8 per 19 punti totali) dai 6.75 nel 15-0, a cavallo di fine terzo ed inizio quarto periodo, con cui l’Armani spegne il sogno, cullato a lungo da Trento, di espugnare il Forum.


Luca Campogrande (Virtus Roma) – Primo tempo da sogno (14 punti, con 4/5 dall’arco), poi un quarto fallo ingenuo a centrocampo rischia di toglierlo anzitempo dalla partita. Scongelato nel finale, è giusto che sia lui a sigillare, ancora da tre, il canestro della staffa per il fondamentale successo della Virtus: che sia la partita della svolta, nella quale segna (19 con 5/7 dai .6.75) quasi quanto i 21 punti complessivi messi a segno nelle precedenti quattro partite.


Luis Scola (Openjobmetis Varese) – 24 dei 33 punti finali arrivano nel secondo tempo, quando Varese è già sul -35, ma merita una citazione almeno per l’orgoglio con cui è l’ultimo ad arrendersi: a 40 anni è capocannoniere con 24.2 punti di media, un esempio da seguire per chiunque aspiri ad una carriera di livello.


Amedeo Tessitori (Segrafredo Virtus Bologna) – I suoi 12 punti arrivano tutti nel terzo quarto, quelli in cui la Virtus mette le basi per il definitivo rientro in partita. E’ presente a rimbalzo in attacco, ma sa incidere anche in difesa, dove lo si vede tenere il palleggio e rubare un palla a Tonut, per poi involarsi in contropiede con una coordinazione insospettabile per un lungo della sua stazza.


Alexsandar Djordjevic (Coach Segafredo Virtus Bologna) – Sa soffrire nel primo tempo la capacità di aprire il campo (9/14 da tre alla pausa) di Venezia, accentuata dall’assenza di Watt, ma nella ripresa trova il quintetto giusto (con Pajola, Ricci e Tessitori insieme in campo nel momento decisivo) anche dopo aver perso Markovic, il migliore fin lì. La sua Segafredo non concede canestri dal campo per più di 10 minuti tra terzo e quarto quarto e la schiacciata di Vidmar – primo dei soli due concessi nel periodo finale(appena sei punti totali a bersaglio) – arriva già sul -15. Mantiene anche al Taliercio l’imbattibilità esterna, dopo aver perso curiosamente in casa le uniche due partite in campionato.


Nomination anche per Edoardo Casalone, vice di Sassari. Già privo di Gentile, Treier e Kruslin, si ritrova a guidare la Dinamo per l’influenza del grande ex della sfida con Varese, ma la incanala subito nel verso giusto, inserendo l’esperienza ed energia di Devecchi in quintetto e trovando un inizio da sogno dall’arco (12/13 da tre in 15’), oltre ad una grande capacità di passarsi la palla: saranno 30 gli assist di squadra a fine gara.

Condividi
x