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Tutti i numeri di Andrea Pirlo

Andrea Pirlo in Nazionale

Andrea Pirlo è stato uno dei centrocampisti più forti e talentuosi della storia del calcio. Un vero e proprio orgoglio azzurro, riconosciuto da tutti anche all’estero. Nel corso della sua carriera è riuscito a vincere praticamente tutto quello che poteva vincere senza mai abbandonare il calcio italiano. Ha legato la sua carriera a due club principalmente: il Milan e la Juventus. E’ stato inoltre uno dei protagonisti dello storico Mondiale del 2006 con la Nazionale allenata da Marcello Lippi. Il suo tocco di palla, la sua eleganza e la sua visione di gioco sono tutt’ora oggetto di studio per qualunque giocatore aspirante comandante in cabina di regia. La classe dell’ex centrocampista bresciano è tutta spiegata da queste parole di Baggio: “Andrea ha dimostrato tutto il suo grande talento e il suo valore. Quando giocavamo insieme tutto dipendeva da lui. Ha sempre avuto il grande merito di vedere in anticipo quello che poteva succedere all’interno dell’azione. La sua visione di gioco, quello che sa fare, quello che sa costruire, fanno di lui un fuoriclasse. Andrea ha qualcosa che non si vede spesso in giro”.

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In quali squadre ha giocato Andrea Pirlo?

Andrea Pirlo con la maglia della Juventus
(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

6 le squadre con cui Andrea Pirlo ha giocato nel corso della sua carriera: Brescia, Inter, Reggina, Milan, Juventus e New York City. 35 i miliardi di lire pagati dal club rossonero ai cugini nerazzurri per aggiudicarselo nell’estate del 2001. Ancelotti per la prima volta lo ha schierato davanti alla difesa e da lì inizia la sua parabola leggendaria. Con il Diavolo vince 2 Champions League, 1 Scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana, 2 Supercoppe europee e 1 Mondiale per club. 2011 l’anno di scadenza del contratto di Pirlo con il Milan e del conseguente passaggio alla Juventus del centrocampista bresciano. In bianconero ha iniziato – sotto la guida di Antonio Conte – un nuovo ciclo vincente: 4 campionati, 1 Coppa Italia e 2 Supercoppe italiane. Ma anche 2 finali di Champions League perse, nel 2015 e nel 2017, rispettivamente contro Barcellona e Real Madrid. 56° il minuto della partita in cui Pirlo ha esordito con la maglia dei Ney York City – la sua ultima avventura della carriera – il 6 luglio del 2015. 1 il gol segnato dal Maestro in MLS, su punizione il 18 giugno 2016 nella vittoria in casa contro i Philadelphia Union. Il 5 novembre 2017 la sua ultima partita da professionista, subentrando al 90′ contro il Columbus Crew, nel match valido per il ritorno della semifinale play-off di Eastern Conference.

Pirlo dopo un gol con il Milan

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Andrea Pirlo e la Nazionale

Pirlo in Nazionale
(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

2 i gol segnati in finale agli Europei U21 del 2000 da Pirlo contro la Repubblica Ceca, valsi agli azzurrini la vittoria finale e a Pirlo la rampa di lancio definitiva verso il calcio dei grandi. 2002 l’anno del debutto con la Nazionale maggiore, più precisamente nella trasferta vincente (2-0) degli azzurri di Trapattoni contro l’Azerbaigian. 1 il Mondiale vinto da Pirlo nel 2006 sotto la guida di Lippi, con la storica vittoria in finale ai rigori contro la Francia. 1 gol segnato dal regista bresciano nella spedizione azzurra, contro il Ghana nella prima partita del torneo. Altri highlights indimenticabili sicuramente l’assist a Grosso in semifinale con la Germania e il rigore realizzato in finale contro la Francia. 13 reti collezionate in 116 presenze complessive con la maglia della Nazionale: 5° nella classifica generale. Pirlo è anche 1 dei 3 giocatori – insieme a De Rossi e Balotelli – ad aver segnato nelle tre principali competizioni per Nazionali.

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Pirlo e ‘La Maledetta’

Andrea Pirlo calcia una punizione
(Photo by Michael Regan/Getty Images)

28 le reti segnate da Andrea Pirlo in Serie A da calcio di punizione: è il record italiano, condiviso insieme a Sinisa Mihajlović. 3 le dita del piede con cui Juninho Pernambucano colpiva il pallone nelle sue leggendarie punizioni che hanno ispirato “Il Maestro” all’inizio della sua carriera. “Juninho non la prendeva con tutto il piede, bensì con sole tre dita. Il giorno dopo sono andato a Milanello e, senza togliermi nemmeno i mocassini, ho cominciato a provare. Fu subito un tiro perfetto, all’angolino”. In seguito Juninho ha dichiarato: “Non ha solo copiato il mio tiro, ma lo ha migliorato. Se fossi ancora in attività, cercherei di farmi spiegare le sue modifiche per impararle”.

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