Paolo Rossi è uno dei grandi eroi del calcio italiano: a dispetto di aver vestito maglie prestigiose come quelle di Juventus e Milan, infatti, nella memoria comune l’attaccante toscano sarà sempre ricordato per l’incredibile ruolo da protagonista svolto nel Mondiale del 1982. Una storia straordinaria, resa ancora più magica dal fatto che in quel momento Paolo Rossi arriva da un grande periodo di difficoltà e sconforto personale. Una favola di redenzione che continua a far emozionare anche le nuove generazioni e che è sempre bello ricordare. Ripercorriamo insieme le tappe principali della carriera di Paolo Rossi.
La carriera di Paolo Rossi
La carriera di Paolo Rossi è una storia che vale la pena ripercorrere: tra alti e bassi, dalla squalifica per le scommesse al Pallone d’Oro, Paolo ha saputo lasciare un segno nel calcio italiano e nel cuore degli appassionati grazie alla sua incredibile caparbietà e voglia di rifarsi.
Gli esordi di Pablito Rossi
Paolo Rossi comincia a giocare a calcio in una frazione di Prato, la sua città natale. Dopo essere passato per alcune realtà giovanili, a 16 anni si trasferisce alla Juventus nonostante il parere contrastante della famiglia. Al netto di alcuni gravi infortuni, riesce ad esordire in prima squadra nel 1974, mentre l’anno dopo viene girato in prestito al Como, squadra con cui però non riesce a brillare. Ed è così che la Juventus trova la formula che si rivelerà vincente anche per il giocatore: un accordo di compartecipazione con la società del Vicenza, allora in Serie B.
Il grande successoÂ
l grande successo di Paolo Rossi arriva con la maglia del Vicenza, squadra con cui vive i suoi anni migliori sotto il profilo realizzativo. Il calciatore milita con il Lanerossi dal 1976 al 1979, e già al suo primo anno diventa capocannoniere della Serie B con 21 reti, con le quali contribuisce in maniera sensibile alla promozione della squadra in Serie A. L’approdo da protagonista nella massima divisione è ancora migliore: chiuderà con 24 reti, vincendo il titolo di capocannoniere del campionato e portando il neopromosso Vicenza ad un incredibile secondo posto. La terza stagione è meno brillante, complice un infortunio al ginocchio: segna 15 reti in 28 presenze e il Vicenza retrocede.
Paolo Rossi, pur restando un giocatore di proprietà della squadra veneta, non scende in Serie B e viene girato in prestito all’ambizioso Perugia, in quegli anni provinciale rampante della Serie A. La stagione 1979-1980 confermerà il talento di Paolo, che chiuderà al terzo posto della classifica marcatori con 13 reti. Questo grande periodo da nome di spicco del calcio italiano, però, sta per essere bruscamente interrotto.Â
La squalificaÂ
La pagina più triste della carriera di Paolo Rossi è legata al cosiddetto scandalo italiano del calcioscommesse risalente primavera del 1980: il calciatore è uno degli indagati, accusato di aver truccato Avellino-Perugia, e viene squalificato dalla CAF per due anni. Paolo Rossi si dirà sempre innocente, e racconterà di aver anche ponderato l’addio al calcio, disgustato da certe dinamiche e schiacciato dallo sguardo delle persone che lo credevano colpevole. Alcuni aspetti della vicenda, su tutti l’effettivo coinvolgimento di Rossi, non saranno mai del tutto chiariti.
La rinascita
Boniperti sceglie di credere in Paolo Rossi e lo convince a firmare per la Juventus mentre il giocatore sta ancora scontando la squalifica: Rossi tornerà in campo nella primavera del 1982 per le ultime tre partite del campionato (che sarà poi vinto dai bianconeri) segnando anche un gol e ritrovando la gioia di giocare a calcio. La redenzione sta per arrivare: Bearzot, come promesso al giocatore, convoca Rossi per il Mondiale del 1982, suscitando grande scalpore. Paolo, infatti, viene scelto al posto di Roberto Pruzzo, capocannoniere della Serie A delle ultime due stagioni: nessuno si spiega come sia possibile scegliere un giocatore reduce da una squalifica di due anni su un bomber affermato.
Come ben sappiamo, il tempo darà ragione a Bearzot: dopo un primo periodo di appannamento durante la fase a gironi, Rossi segnerà una storica tripletta al Brasile ai quarti, una doppietta contro la Polonia alle semifinali e il primo gol del 3-1 nella finale. Diventa così capocannoniere e miglior giocatore del Mondiale e, a fine anno, viene insignito del Pallone d’Oro. La rinascita di Paolo Rossi è finalmente completa.Â
La vita privata di Paolo Rossi
Paolo Rossi si è sposato due volte: la prima di queste con Simonetta, con la quale ha avuto un figlio e da cui si è separato successivamente. Nel 1998 conosce la giornalista Federica Campitelli, che sposa nel 2010. I due hanno avuto due figlie. Concludiamo con una curiosità : nel 1980 ha anche inciso un brano dal titolo Domenica, alle 3, incentrato sul rapporto tra i calciatori e le loro compagne.