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Sanremo, Ibra tra palco e superyacht va subito in goal: «Nel mio Festival 22 cantanti. Gli altri? Vendiamoli!»

Amadeus l’ha voluto sul palco dell’Ariston per stracciare ogni record e la missione dopo la prima delle cinque serate a Sanremo non è ancora compiuta (ascolti in calo…) ma c’è tempo. Con Zlatan Ibrahimovic si vince facile, o quantomeno si va spesso in goal. Ne sa qualcosa il Milan di Stefano Pioli – questa sera in campo a San Siro senza il suo numero 11 a disposizione, infortunato – che dal ritorno a Milanello dell’infaticabile bomber svedese (39 anni compiuti a ottobre) ha ritrovato lo smalto dei bei tempi cucendo insieme un traguardo dopo l’altro.

Ibra è campione a tutto tondo, inesauribile e sorprendente. Ha voluto sorprendere e sorprendersi in un ruolo inedito accettando di partecipare alla kermesse sanremese soltanto – per così dire – da spalla, andando quindi contro la sua dimensione di star, lui che al margine ha sempre preferito il centro. Nella prima delle cinque serate, ieri, ha affiancato il duo Amadeus-Fiorello senza però snaturare il suo personaggio.

Il siparietto con Amadeus: «È Zlatan il direttore!»

Buono l’approccio, segnato da un simpatico siparietto con il direttore artistico del Festival: «Buonasera Amadeus e buonasera Italia – le prime parole di Ibra sul palco dell’Ariston – è un onore per me essere qui, ma è anche un onore per te avermi qui. Normalmente mi sento grande, potente, ma qui mi sento piccolo. Ma sempre più grande di te e potente».

Boom! Subito in rete, fulminante, preciso, dominante. Poi il raddoppio con un’ironia macchinosa ma comunque efficace: «Ho portato le regole del mio Festival, ti hanno detto che sei il direttore? Il direttore è Zlatan, l’ha deciso Zlatan. Ecco le regole, scrivi. Numero uno: ci saranno 22 cantanti al Festival di Zlatan, 11 contro 11 sennò non è regolare. Vendi gli altri quattro, il Liverpool cerca quattro difensori, altrimenti li metto in giardino e li faccio lavorare». Voto in pagella? Sei e mezzo.

Da San Siro a Sanremo, Ibra è sempre Ibra

L’interista Amadeus ha l’aria attonita e incassa ancora: «Regola numero 2». Ibra è una statua, rigidissimo, ma anche emozionato incute timore. E ha un non-so-che di Adriano Celentano nel suo modo di fare: «Il palco è per piccole persone come te, a me serve 105×78 come San Siro, sennò il Festival è annullato. Via i violini, giù le pareti. Le ragazze restano. Rimane Zlatan. Ora fammi vedere come presenti. Sii potente, più grande». Chi si attendeva un Ibra nuovo, svestito del suo stesso ego è rimasto deluso. Ma Ibra è Ibra e resta Ibra a prescindere dalla presenza o meno del pubblico e dal santo che vaga in teatro. San Siro o Sanremo conta poco, c’è comunque un palco importante illuminato da una fila infinita di riflettori, e quella da sempre è la zona di comfort preferita da Zlatan.

Cachet devoluto in beneficienza

Il gol più importante Ibra l’ha segnato però durante la conferenza stampa prima dell’esordio all’Ariston, annunciando che devolverà il suo cachet a Sanremo (50mila euro a serata) in beneficienza: «I soldi non sono importanti – ha detto – , nel mio mondo non mi serve nulla. Faccio questa cosa con il cuore per far vedere a tutti che sono grato a quello che l’Italia ha fatto per me. I soldi che entrano li diamo in charity, non vi preoccupate».

Uno yacht superlusso, la casa di Ibra a Sanremo

In riviera Ibra resterà fino alla serata di sabato, l’ultima, quella della finale. Una capatina a Milano la farà oggi per seguire da vicino il suo Milan impegnato a San Siro contro l’Udinese. A Sanremo alloggia nel suo personalissimo yacht, l’ha voluto lui scartando da subito l’ipotesi hotel. L’imbarcazione, “unknown“, extra lusso è ormeggiata accanto a quello di Alessandro Del Piero e non è certamente passata inosservata.

Un gioiellino made in Italy, un Riva 100 Corsaro in versione esclusiva dotato di tutte le comodità, superlussuoso. Trenta metri di lunghezza, palestra a bordo e un campo da calcio in dimensioni ovviamente contenute come tappetino (o meglio, come tappetone) d’ingresso. Valore complessivo? 20 milioni di euro. Ibra l’ha acquistato nel 2018 per godersi il riposo estivo in famiglia in giro per l’Europa. L’imbarcazione può ospitare fino a un massimo di dieci ospiti a bordo (conta cinque cabine) e un equipaggio di cinque persone. Insomma, un piccolo paradiso ideale per smaltire la tensione prima di scendere i gradini dell’Ariston. Dopotutto anche Ibra, l’inesauribile e sorprendente Ibra è umano, imperfetto… Forse.

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