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La rinascita di Lonzo Ball

Lonzo Ball

Il 23 ottobre 2024 è una data che i fans dei Chicago Bulls sperano segni l’inizio di una rinascita: Lonzo Ball è infatti tornato a giocare in NBA. E lo ha fatto dopo uno stop di oltre due anni dovuto a un tremendo infortunio – e soprattutto ad una serie di complicazioni nella rehab – che ne ha messo in discussione il futuro come atleta. Di fatto, a poco più di 25 anni Lonzo Ball, scelto con la seconda chiamata al Draft 2017, è stato vicino a mettere la parola fine alla sua tanto promettente quanto traballante carriera.

Al momento lo troviamo lucido, in salute e soprattutto in grado di rivestire un ruolo fondamentale per i Bulls nonostante l’esiguo minutaggio che gli viene concesso e al monitoraggio quasi maniacale delle sue condizioni. Augurandoci che Lonzo riesca a rimanere finalmente sano e a far valere tutto il suo enorme talento, riscopriamo in breve la sua carriera e soprattutto come sta andando la stagione della rinascita.

Lonzo Ball: gli esordi

Quando Lonzo Ball arriva in NBA c’è molta attesa intorno alla sua figura. E non solo per la quasi surreale campagna mediatica gestita dal padre LaVar Ball: i numeri, infatti, parlano di un giocatore in grado di spostare davvero gli equilibri.

Del resto, il suo curriculum si presenta da solo: al liceo è il leader e miglior giocatore della leggendaria squadra di Chino Hills, capace di vincere il campionato statale e chiudere la stagione con un record di 35 vittorie e 0 sconfitte. In quell’anno, Lonzo mantiene una tripla doppia di media con 23.9 punti, 11.4 rimbalzi e 11.7 assist a partita.

Quando si rende eleggibile per il college, è considerato il quarto miglior giocatore di tutta la nazione nella classe del 2016. A UCLA è ancora protagonista, guidando tutte le università americane in assist e riscrivendo il record di assist in una singola stagione della storia del suo college. Dopo un solo anno a livello universitario, decide di prendere parte al Draft NBA dove viene considerato uno dei migliori giocatori in assoluto: viene scelto per secondo.

L’approdo in NBA, purtroppo, non è al livello delle esperienze precedenti. Il motivo, però, non risiede nel talento di Lonzo Ball: il ragazzo gioca benissimo, sfiorando una tripla doppia alla sua seconda partita e diventando in quella successiva il più giovane giocatore a registrare 10 assist in un singolo match nella storia dei Lakers. Lonzo, però, si rivela estremamente propenso agli infortuni, saltando 30 partite su 82. Durante l’estate si sottopone ad un’operazione al ginocchio e nella stagione 2018-2019 gioca solo 47 partite, facendo comunque intravedere il suo eccellente basket. Per i Lakers, però, il gioco non vale più la candela, e decidono di scambiarlo ai New Orleans Pelicans come parte della trade per Anthony Davis.

New Orleans, Chicago e la pausa di due anni

A New Orleans riesce a migliorare le proprie statistiche, sopratutto nella seconda stagione in maglia Pelicans: spostato in un ruolo che ne esalta le dimensioni di difensore e tiratore perimetrale, raggiunge i 14.6 punti di media, accompagnati da 5.7 assist e 4.6 rimbalzi. Al termine della stagione 2020-2021 viene comunque scambiato ai Chicago Bulls, dove gioca solo per pochi mesi: il periodo favorevole (dove registra le percentuali da 2 e da 3 punti migliori della sua carriera) viene interrotto il 20 gennaio 2022 da un intervento al ginocchio.

Quello che sembra uno stop lungo ma non troppo invasivo si trasforma in un vero e proprio calvario: inizialmente lo staff medico preventiva dalle 6 alle 8 settimane di stop, ma una serie di problemi in fase di riabilitazione tiene Lonzo fuori dal campo fino a fine stagione. Durante l’estate si sottopone a un artroscopia per rimuovere possibili frammenti e pulire il ginocchio operato: nel febbraio successivo viene reso noto che Lonzo Ball non scenderà in campo per il resto della stagione, saltando così l’intera annata 2022-2023. Non riuscirà a giocare nemmeno nel campionato successivo, subendo l’ennesima operazione, questa volta un trapianto di menisco.

Il ritorno in campo

Lonzo Ball in campo
LOS ANGELES, CA – OCTOBER 02: Lonzo Ball #2 of the Los Angeles Lakers dribbles the ball as Kenneth Faried #35 and Wilson Chandler #21 of the Denver Nuggets defend during the first half of a preseason game at Staples Center on October 2, 2017 in Los Angeles, California. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this Photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement (Photo by Sean M. Haffey/Getty Images)

Come vi abbiamo anticipato, il 23 ottobre Lonzo Ball è tornato a giocare in NBA dopo oltre due anni di stop. Nonostante un ulteriore spavento – è stato di nuovo fermo per 15 partite per via di un infortunio al polso – la risposta del giocatore di basket è stata sino a questo momento notevole. Non tanto per i numeri, dato che il coaching staff gli consente di giocare per circa 16 minuti ogni partita per non stressare troppo il fisico, quanto per l’attutidine. Lonzo Ball appare pronto, presente ed è tornato ad essere l’eccellente difensore e passatore pre infortunio: sfrutta al meglio il poco tempo che ha a disposizione, facendosi notare come il giocatore mentalmente più solido e concentrato del roster.

Questo è evidente sopratutto nelle spaziature e nelle transizioni offensive: Lonzo si mostra ancora estremamente abile nell’allargare il campo, sia conducendo il pallone in prima persona sia muovendosi per complicare le rotazioni della difesa avversaria. Pur con un campione esiguo di gare nel contatore, i quanto visto sinora è senz’altro incoraggiante. Non resta che sperare che Lonzo riesca a rimanere il più integro possibile.

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